Trattati: mozione M5S per evitare favori alle multinazionali

E’ stata presentata in Senato una mozione del M5S sulla necessità di eliminare dagli accordi di libero scambio le previsioni ISDS. La Commissione europea sta negoziando due importanti accordi: l’accordo economico e commerciale globale UE-Canada (Comprehensive Economic and Trade Agreement – CETA) e il partenariato transatlantico su commercio e investimenti (Transatlantic Trade and Investment Partnership – TTIP) con gli Stati Uniti.
C’è la volontà di inserire in questi due accordi previsioni per la composizione delle controversie investitore-Stato, meglio note come ISDS “Investor-State Dispute Settlement”.
Questa tipologia di risoluzione delle controversie è stata frequentemente usata da multinazionali per eludere le normative nazionali a protezione dei cittadini, della salute e dell’ambiente, attraverso il ricorso a procedure di arbitrato internazionale, scavalcando di fatto l’ordinario sistema giudiziario nazionale.
Ciò rappresenta un attacco alla sovranità nazionale in ragione degli effetti che ne discendono.
Si crea di fatto un meccanismo di giurisdizione parallela che spoglia lo Stato del diritto di avere l’ultima parola su materie molto delicate.Infatti si arriva spesso al paradossale risultato che, attraverso queste previsioni, si concede a investitori privati anche il diritto di chiedere risarcimenti allo Stato ospitante se l’aspettativa di profitti futuri in qualche modo risulta diminuita a causa di modifiche legislative e/o decisioni delle Corti nazionali.
La mozione del M5S chiede al Governo di:
1) non concludere accordi che includano previsioni ISDS;
2) agire nelle opportune sedi europee per evitare che tali previsioni siano inserite nella versione finale degli accordi di libero scambio tra l’UE e il Canada (CETA) e tra l’UE e gli Stati Uniti (TTIP).
Cristina De Pietro, prima firmataria
Movimento 5 Stelle Senato