DL Emilia: ecco le tante vittorie M5S!

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La nostra battaglia costruttiva ha fatto breccia in un decreto che migliorerà la vita a migliaia di persone colpite dal sisma e dalle alluvioni in Emilia.

È passato alla Camera il decreto Emilia, e noi abbiamo detto sì. Abbiamo ottenuto importanti risultati nella conversione in legge del cosiddetto Decreto alluvione, il 74/2014, per questo lo abbiamo votato anche se molto resta ancora da fare per poter far ritornare alla normalità il modenese investito dalle eccezionali calamità naturali.

Rincresce soltanto per il tanto tempo perso per approvare norme di ovvio buon senso, lasciando nella precarietà e nell’insicurezza i nostri concittadini. È dal giugno del 2013 che proviamo a far passare alcuni di questi provvedimenti, bloccati da voti di fiducia o da un ostruzionismo di parte che non voleva entrare nel merito.
Ecco le nostre vittorie:

– I mutui per le case inagibili sono sospesi almeno fino al 31 dicembre del 2015, senza costi aggiuntivi; i maggiori interessi maturati saranno credito di imposta per il terremotato. Questo era il minimo dovuto per chi ora è fuori casa, nella precarietà di una sistemazione provvisoria, in attesa di poter rientrare nella propria abitazione distrutta.

-Approvati gli emendamenti che prevedono di evitare che interventi di messa in sicurezza idraulica si traducano in colate di cemento, quello del relatore per finanziare le reti di monitoraggio utili per prevedere eventi calamitosi e che riprende un impegno che avevamo messo in una nostra mozione del marzo di quest’anno e che finalmente viene recepito, abbiamo quello teso ad evitare la ricostruzione in aree a rischio e poi il fondo per le emergenze.

-Esclusione per gli anni 2014 e 2015 dal patto di stabilità interno delle spese sostenute dai Comuni e delle donazioni ricevute, nonchédell’allentamento dei vincoli per il personale che lavora sul territorio.

“Non ci soddisfa – hanno sottolineato Vittorio Ferraresi e Michele Dell’Orco- invece lo slittamento di un solo anno per il pagamento dei mutui accesi per il pagamento delle imposte, noi avevamo chiesto una proroga di almeno due anni, nell’assoluta convinzione che vi debba essereun futuro provvedimento di agevolazione fiscale”.

La zona franca urbana non è passata neppure questa volta, nonostante il Commissario Errani si fosse impegnato in tal senso, e che Renzi stesso si era reso disponibile, ma forse era il clima preelettorale che influiva nell’esternare promesse. Non è possibile che le piccole imprese colpite dalle calamità siano costrette a dare allo Stato le tasse come se nulla fosse successo.

“Non ci soddisfa che non vi siano risorse aggiuntive rispetto a quelle già previste per il terremoto. E che la prevenzione resti sempre al palo”, secondo Samuele Segoni, della Commissione Ambiente.

Continueremo a fare la nostra parte, per i cittadini e le imprese.