Il M5S a difesa dei cittadini contro l’usura: interrogazione al governo

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Il M5S si sta impegnando a monitorare l’attività del governo in merito all’usura. Il rapporto per il 2012 dell”Unità di Informazione Finanziaria (UIF) presso la Banca d’Italia segnala, come era lecito attendersi, che in questo lungo periodo di crisi economica l’incidenza dell’usura su cittadini e imprenditori è in aumento. In tale contesto è doveroso pretendere dalla maggioranza una linea d’azione chiara.
La legge 108 del 1996 fissa un tetto massimo ai tassi di interesse oltre al quale si sconfina nell’usura, con conseguenze penali per gli istituti finanziari. Tuttavia, una circolare della Banca d’Italia, dello stesso anno, permetteva alle banche di non considerare nel conto degli interessi la commissione di massimo scoperto*. In questo modo, interessi reali pagati dai clienti superiori al tetto legale, risultavano a norma di legge. Un’usura mascherata.
La giurisprudenza, per mezzo di numerose sentenze della Corte Costituzionale, ha dichiarato la superiorità della legge 108 sulla circolare di Bankitalia, non vincolante per le banche. Nell’aprile 2010 l’Adusbef (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari e Finanziari) ha presentato alle principali procure, forte delle sentenze, denunce per usura, abuso d’ufficio e favoreggiamento ai danni di Bankitalia.
Il 10 giugno 2014, il Pubblico Ministero (PM) di Trani, Dott. Michele Ruggiero, a chiusura delle indagini, ha contestato il reato di usura ad alcune banche con il concorso morale degli ex vertici di Bankitalia e del dirigente del ministero del Tesoro Giuseppe Maresca. L’accusa era di aver aggirato la legge antiusura del 1996. Tra i 62 indagati risultano, peraltro, nomi di rilievo quali Anna Maria Tarantola (presidente Rai ed ex capo della Vigilanza di Bankitalia), Fabrizio Saccomanni (ministro dell’economia del governo Letta ed ex direttore generale di Bankitalia), Alessandro Profumo (presidente del consiglio di amministrazione di Mps ed ex ad di Unicredit), Giuseppe Mussari e Francesco Gaetano Caltagirone (ex presidente e vice presidente di Mps). L’accusa fa notare che “per 18 lunghi anni, famiglie ed imprenditori strozzati dagli alti tassi di interesse usurari praticati dalle banche socie di Bankitalia, alla quale viene contestata per la prima volta da un Tribunale della Repubblica la non indipendenza dagli Istituti di credito, non hanno potuto far valere le proprie ragioni in giudizio”.
Veniamo, così, alla ragione dell’interrogazione al governo presentata dal M5S, prima firma Michele Giarrusso. Alla chiusura delle indagini di Trani, infatti, la Scuola Superiore della Magistratura (SSM), organo teoricamente terzo, ha organizzato un corso di aggiornamento per magistrati civili e penali sull’usura, come è nelle sue facoltà. Il problema è che il corso è stato pensato con il patrocinio di Banca d’Italia e Abi, coinvolte nelle indagini stesse ,e l’incontro è stato ospitato ieri, 14 luglio, e lo sarà oggi, addirittura in una stanza all’interno della sede Abi: Palazzo Altieri.
Il M5S chiede quindi al governo di chiarire alcune questioni di notevole portata, non solo riferite al caso specifico. In particolare si pretende chiarezza riguardo ai pericolosi rapporti tra potere giudiziario e bancario. È bene chiedersi, innanzitutto, se il corso ha secondi fini, tra i quali influenzare magistrati attivi nelle indagini antiusura. Va spiegata poi la strana ospitalità dell’Abi. Il governo, infine, è invitato ad esprimersi su una urgente strategia d’azione per evitare i quotidiani soprusi che le banche infliggono tuttora ai cittadini.
L’usura bancaria deve essere stroncata definitivamente, tanto più in una situazione di pesante restrizione del credito causata non solo dalla paura delle banche di non veder restituiti i prestiti, ma anche nella sfiducia dei cittadini, che non investono e non consumano.
* http://it.wikipedia.org/wiki/Commissione_massimo_scoperto