Pa, stop alle richieste inutili.
Sì, ma solo grazie al M5S
Passo dopo passo Renzi e il Governo rischiano di inciampare. Di inciampare su un emendamento al decreto sulla pubblica amministrazione. Un emendamento diventato ormai legge e che porta il sigillo del MoVimento 5 Stelle.
Si tratta della proposta dei deputati M5S, primo firmatario Emanuele Cozzolino, di vietare agli uffici della pubblica amministrazione di richiedere ai cittadini dati già presenti all’anagrafe. Un corposo snellimento burocratico, un principio di razionalizzazione delle banche dati ma, soprattutto, un diritto dei cittadini.
Una proposta che ha avuto una sua gestazione perché, inizialmente, anche solo perché presentata dal MoVimento 5 Stelle, era stata dichiarata inammissibile. La pressione effettuata però dai portavoce ha portato la commissione a ritornare sui suoi passi, a rivedere la sua decisione fino alla riammissione nel testo.
Renzi ora inserisce anche questa norma nell’elenco che declama tutte le sue presunte conquiste. Scrive: “Stop richieste inutili. Divieto per la P.A. di richiedere al cittadino informazioni già presenti in Anagrafe“. Ma questa è una vittoria del MoVimento, dei portavoce alla Camera che sono riusciti a intervenire sul testo di legge. Non di Renzi, né del Governo. Questo i giornali non lo dicono, questo il Governo non lo dice. Prendete nota e ricordatelo a tutti coloro che ancora dicono che il MoVimento sta solo sui tetti.