Renzi al summit Onu sul clima con lo “Sblocca Italia” sulla coscienza
La posizione del Governo italiano sarà fallimentare per il summit internazionale dell’Onu sul clima, convocato per fare il punto tra i leader politici e del business internazionale al fine di affrontare i problemi del cambiamento climatico globale in vista della decisiva conferenza che si terrà a Parigi nel dicembre 2015.
Renzi non può parlare in difesa del clima quando sostiene nel proprio Paese lo “Sblocca Italia”, un provvedimento che favorisce l’incremento dell’emissioni degli inquinanti in atmosfera con la trivellazione dell’Italia per l’estrazioni petrolifere e lo sviluppo degli inceneritori per i rifiuti.
Lo stesso segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon, da indiscrezioni del The Guardian, pare fosse “frustrato” perché i Governi consapevoli dei rischi non fanno nulla per evitarlo, nonostante esistano le tecnologie per girare le spalle ai combustibili fossili, e tagliare le emissioni è possibile.
Come abbiamo più volte richiesto, il Governo italiano avrebbe potuto dare un enorme contributo alla lotta contro il cambiamento del clima sostenendo nell’ambito europeo dei target vincolanti per 2030 o se avesse stabilizzato sino al 2020 l’ecobonus per la riqualificazione energetica degli edifici rilanciando cosi anche l’occupazione e la ripresa economica.
Il cambiamento climatico della nostra Terra non può essere ostacolato con l’incremento dell’estrazioni petrolifere e degli inceneritori come vuole il Governo Renzi ma con politiche virtuose di decarbonizzazione dei processi produttivi da raggiungere con l’efficienza energetica e il decentramento della produzione di energia con le fonti rinnovabili.
Non è solo opinione del M5S ma anche dei grandi organismi come la banca mondiale e il fondo monetario internazionale che ormai hanno compreso i rischi e le catastrofiche conseguenze che l’innalzamento della temperatura potrebbe riservare alla popolazione mondiale.
Gianni Girotto
X Commissione Industria, Commercio, Turismo, Energia – Senato
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