Alluvione Genova: lo avevamo promesso, ecco la mozione di sfiducia per mandare a casa Renzi

Genova-2-640.jpg Ci sono delle responsabilità per l’alluvione a Genova, in Maremma, a Parma? Chi pagherà per le vittime di queste alluvioni e per i danni che hanno messo in ginocchio le popolazioni colpite dal disastro? Secondo noi le responsabilità sono di questo governo e del suo Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che avrebbe dovuto mettere in campo tutte le forze e le risorse a disposizione per affrontare il problema del dissesto idrogeologico in Liguria, in Toscana, ma anche nel Gargano e nel resto d’Italia, e che avrebbe dovuto vigilare affinché anche le istituzioni locali facessero lo stesso.
Così non è stato e per questo il Movimento 5 Stelle, come aveva promesso Beppe Grillo, è pronto a mandare a casa il governo e ha già depositato al Senato una mozione di sfiducia a Renzi, che chiediamo di calendarizzare già martedì prossimo. (Qui il testo completo della mozione: Mozione-di-Sfiducia-Governo-Renzi.pdf
Il governo non ha fronteggiare l’emergenza idrogeologica per mancanza di capacità, sottovalutazione del problema, superficialità e miopia, e perché Renzi ha preferito dedicarsi alle passerelle e alle conferenze stampa piene di nulla. Tanto da arrivare ad ignorare persino l’allarme che ad agosto le stesse imprese incaricate della messa in sicurezza del torrente Bisagno lanciarono proprio al governo con una lettera inequivocabile, in cui denunciavano la necessità di intervenire con urgenza per evitare un nuovo disastro come quello che accadde nel 2011.
Solo qualche settimana fa, Renzi ha presentato il suo decreto Sfascia Italia, che va nella direzione contraria a quella che servirebbe per affrontare l’emergenza idrogeologica: generalizzazione delle deroghe, procedure di silenzio-assenso, strumenti di “semplificazione” e deregolamentazione già esistenti nel nostro ordinamento, tali da minare, se non vanificare nel concreto, ogni corretta pianificazione urbanistica astrattamente prevista.
All’indomani della tragedia di Genova, il premier scriveva su Facebook: “diciamoci la verità: del dissesto bisogna occuparsi quando non ne parla nessuno, non quando ci sono i titoloni in prima pagina che tra poche ore saranno già dimenticati”. Ma Renzi a chi si riferisce?! Forse a se stesso, perché non capiamo chi altro avrebbe dovuto occuparsi del problema se non lui stesso.
E poi continua: “l’unica soluzione è spendere nei prossimi mesi i due miliardi non spesi per i ritardi burocratici”. E di nuovo ci sembra di trovarci nel teatro dell’assurdo: chi doveva sbloccare la burocrazia, se non il governo stesso? Chi doveva garantire che questi cantieri partissero?