Non solo TTIP, c’è anche il TISA: a rischio i servizi fondamentali ai cittadini

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In pochi parlano del TTIP, il Transatlantic Trade Investment Partnership che in nome di una liberalizzazione selvaggia rischia di uccidere le piccole imprese italiane e minaccia la biodiversità agroalimentare del nostro Paese. Senza il M5S in Italia non ne parlerebbe nessuno.
Esiste però un negoziato avvolto in un telo ancor più nero di mistero, una segretezza che dovrebbe addirittura durare per ben cinque anni dopo l’eventuale approvazione dell’accordo.
L’acronimo stavolta è TISA (Trade In Services Agreement) ovvero “Accordo di scambio sui servizi”. Si tratta di un documento che non riguarda quindi le merci, ma appunto i servizi, ossia il ‘core’ dell’economia dei Paesi più avanzati.
Il TISA potrebbe avere un impatto pesantissimo per i cittadini italiani, visto che le sue conseguenze potrebbero toccare servizi fondamentali come la sanità, le utilities (erogazione di acqua, gas, luce) l’istruzione, i trasporti. Il tutto nell’ottica di una liberalizzazione spinta su pressione di multinazionali e grandi lobby. Solo Wikileaks è riuscito a diffondere uno stralcio del testo in fase di negoziato, parlando di tavoli e appuntamenti segreti.
Questa bozza di trattato, da quanto riportato, coinvolgerebbe ben 50 Paesi (rappresentanti il 70 per cento del mercato mondiale dei servizi). Tra i nodi più delicati c’è la questione del trattamento dei dati personali dei cittadini e la deregulation dei servizi finanziari, fenomeno che ha già contribuito a scatenare la crisi mondiale del 2008. L’Italia, come al solito, dopo essere entrata nel negoziato (guarda caso) durante il governo Monti, ha delegato l’Unione europea a trattare.
Il M5S ritiene che questi accordi siano palesemente contro i principi della nostra Costituzione. E alla Camera ha presentato un’interrogazione al ministero dell’Economia, a prima firma Daniele Pesco, per saperne di più e per rendere almeno un po’ più partecipi i cittadini italiani.
Facciamo solo un esempio: ricordate il referendum sull’acqua pubblica nel 2011? Cosa accadrebbe se questo trattato sui servizi entrasse in vigore?
Diciamo allora stop ai negoziati che passano sulla testa dei cittadini, ai tavoli attorno cui si siedono solo pochi sacerdoti delle caste finanziarie globali, tavoli che vedono la politica, nella migliore delle ipotesi, prona ai desiderata del capitale transnazionale.
Il M5S continua a lavorare per informare l’opinione pubblica. La consapevolezza è il primo fondamentale passo sulla strada del cambiamento.