LandENI e le trivellazioni del Governo Renzi

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In un video comparso sul sito di Repubblica, il segretario della Fiom Landini si dice di fatto favorevole all’impianto dello Sblocca-Italia, fonte a suo dire di nuovo lavoro perché “da che mondo e mondo la raffinazione si fa vicino a dove è fatta la trivellazione e dentro uno schema di riqualificazione credo che anche queste produzioni vadano fatte”. Uno spassionato bacio in fronte al Governo Renzi, agli utili dell’Eni e a Confindustria, in barba alle devastazioni ambientali e alla realtà.
“Landini – come sostiene il senatore 5 stelle della Commissione Industria Vito Petrocelli – dimentica infatti di osservare che si estrae in Italia, ma si raffina all’estero grazie allo stoccaggio franco frontiera del petrolio lucano. Lo fa la Shell e lo fa parzialmente la stessa Eni, e lo farà anche la Total a breve. Cosa che da sola sbugiarda la motivazione base dello “Sblocca-Italia”: aumentare le estrazioni per aumentare le entrate fiscali”.
“Non solo – prosegue Petrocelli – ma consultando l’Aspo, associazione internazione che si occupa del picco del petrolio, Landini scoprirebbe quanto sia inutile perforare in Italia e quanto sia falsa la sua affermazione in merito alla vicinanza dei pozzi con le raffinerie. In Basilicata, dove si estrae circa l’80% del petrolio italiano, tra i pozzi e il centro oli sono stati realizzati ben 550 devastanti km lineari di oleodotti in appena 600 kmq di terra”.
“Le esternazioni di Landini – insiste il senatore 5 stelle – si inseriscono nel solco di quella sinistra radical chic che adopera con il Governo e la grande industria il bastone e la carota e, fingendosi opposizione, mira a mantenere o ampliare le sue rendite di posizione politiche. Svanito Vendola insieme alle sue risate telefoniche, dissolta come era ovvio l’esperienza italiana della Lista Tsipras, e vista l’insignificante azione dei dissidenti Pd, rimane un vuoto da coprire e Landini ci sta provando, sulla pelle dei lavoratori”.
“Il modello di sviluppo del M5S – conclude Petrocelli – è del tutto alternativo e ripudia il fossile. Sostenibilità ambientale e lavoro devono andare in parallelo, nel contesto di investimenti mirati in grado, fra l’altro, di rilanciare l’economia“.
Il 4 dicembre a Potenza ci sarà una manifestazione contemporanea ad una riunione del consiglio regionale della Basilicata che si deve pronunciare sulla richiesta di 37 comuni, associazioni e cittadini circa l’incostituzionalità dell’articolo 38 dello Sblocca Italia, il quale riporta al Governo centrale le competenze sulle procedure di Valutazione Impatto Ambientale (VIA).
NO al modello di sviluppo imposto dall’ennesimo decreto legge governativo, NO alla sinistra ambigua e inconcludente espressa dai leader sindacali, SI’ alla tutela e al rilancio della sostenibilità ambientale, dei diritti dei lavoratori e della produzione interna.