Falso in bilancio: quando il Ministro Orlando era contro le soglie di non punibilità

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Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando nelle ultime ore sta valutando se ritirare l’emendamento n. 7.1000 presentato al “pacchetto anti-corruzione” in esame al Senato, mediante il quale ha incredibilmente reintrodotto (al testo base n. 19 a firma Grasso) le stesse e identiche soglie di non punibilità già introdotte dal governo Berlusconi nel 2002 e che hanno di fatto, da allora, svuotato completamente la portata punitiva della norma (art. 2621 c.c.) sul falso in bilancio.
Eppure, è curioso notare che all’inizio della legislatura la volontà legislativa dell’attuale ministro, all’epoca semplice parlamentare Pd, era quella di eliminare tutte le soglie di non punibilità dalla fattispecie del falso in bilancio, prevedendo pene più severe. Porta la sua firma, infatti, la proposta di legge n. 330 presentata in data 18 marzo 2013, che prevedeva espressamente all’art. 1 (Capo I, recante le disposizioni penali in materia di società e consorzi) la riformulazione dell’art. 2621 del codice civile e l’eliminazione delle soglie di non punibilità.
Ma il ministro non era il solo a voler eliminare le soglie per il falso in bilancio. Dal 2013 ad oggi, il PD ha presentato ben altre quatto proposte di legge (la n. 1339, la n. 675, la n. 2164 e la n. 943 con SEL), che prevedono tutte l’eliminazione delle soglie di non punibilità in materia di falso in bilancio e l’inasprimento delle pene per coloro che falsificano i conti societari.
Inoltre, esiste una proposta di Scelta Civica (la n. 1527), un’altra di NCD (la n.2774) e un’altra ancora di SEL (la n. 943), che prevedono tutte l’eliminazione delle soglie di non punibilità.
Ecco di seguito i nome dei parlamentari del PD, di SEL, di Scelta Civica e di NCD che hanno firmato le ben 7 proposte di legge tutte abrogative delle soglie volute dall’allora Governo Berlusconi: Ferrante, Orlando, Rossomando, Amoddio, Bini, Biondelli, Blazina, Bratti, Bazoli, Biffoni, Ermini, Mattiello, Moretti, Capodicasa, Carra, Causi, Cenni, Chaouki, Coccia, Coppola, Coscia, Dal Moro, Marco Di Maio, Migliore, Dambruoso, Balduzzi, Andrea Romano, Mazziotti Di Celso, Di Salvo, Boccadutri, Marcon, Ragosta, Paglia, Daniela Farina, Aiello, Airaudo, Franco Bordo, Costantino, Duranti, Cluadio Fava, Ferrara, Frantoianni, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Lacquanti, Lavagno, Marcon, Mattarrelli, Melilla, Nardi, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piazzoni, Pilozzi, Piras, Placido, Quaranta, Ragosta, Ricciatti, Scotto, Lavagno, D’Incecco, Fedi, Ferranti, Fiano, Cinzia Maria Fontana, Ginoble, Giulietti, Gnecchi, Grassi, Lenzi, Lodolini, Marchi, Martella, Marzano, Realacci, Mognato, Naccarato, Salvatore Piccolo, Picierno, Rosato, Rossomando, Rubinato, Sani, Sereni, Tidei, Tullo, Velo, Ventricelli, Verini, Villecco Calipari, Zampa, Zan, Zaratti.
Ci si chiede, dunque, come mai e per quale motivo il Governo tentenna ancora sul falso in bilancio e come mai il Ministro Orlando oggi mette in discussione quello che lui stesso ha firmato e controfirmato solo qualche mese fa? Il Governo, dunque, torni a far quadrare i conti e, soprattutto, i bilanci.