#Lupi si dimetta, senza ulteriore indugio
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi deve dimettersi senza alcun ulteriore indugio. Diversamente il Parlamento ha l’obbligo politico di sfiduciarlo. Lupi, nella sua qualità di Ministro, è politicamente responsabile ai sensi dell’art. 95 della Costituzione degli atti individuali emanati all’interno del suo dicastero.
Le ragioni sono diverse. Primo. Lupi ha disatteso gravemente il suo ruolo istituzionale. Un ministro della Repubblica ha il compito di definire obiettivi, priorità, piani e programmi da attuare ed emana le conseguenti direttive generali per l’attività amministrativa e per la gestione. Assegna ai dirigenti preposti ai centri di responsabilità del ministero le conseguenti risorse finanziarie. Nel caso specifico, dunque, Lupi definiva i programmi e stanziava soldi pubblici per la realizzazione di opere pubbliche a livello nazionale.
Dalle intercettazioni con Incalza emerge chiaramente e senza alcun dubbio (neanche di emotiva interpretazione) tutta la inefficienza, la incompetenza, la inconcludenza e la pericolosità di Lupi nella gestione del denaro pubblico e nel ricoprire il ruolo di Ministro della Repubblica.
Lupi non conosce nemmeno per quali e per quante opere pubbliche stanziava il denaro, che poi lasciava totalmente nelle mani di Incalza (pensionato ma di fatto Ministro). Non conosce un cantiere. Nè quanti soldi venivano stanziati per ogni singola opera. Nè i tempi di realizzazione dei lavori. Nè se fossero nuove opere o prosecuzioni di opere già in corso. Nè chi partecipava agli appalti e con quali modalità. Nè quando avvenivano gli appalti. Nulla.
Il vuoto totale nella testa di Lupi. Neanche in grado di rilasciare una semplice intervista al Corriere. Incredibile.
Il suo ministero lasciato nelle mani di un soggetto legato alla sporca e vecchia politica. Decideva e gestiva tutto Incalza. Lupi avrebbe concorso attivamente alla creazione di un sistema di corruzione di svariati miliardi di euro (25 Miliardi circa) e per il quale si ipotizza già anche un’altra chiara responsabilità del Ministro, oltre a quella politica: la responsabilità amministrativa e del danno erariale verso lo Stato.
Ha tratto da questo sistema evidenti benefici personali. Rolex, lavoro per il figlio neolaureto, abiti, vestiti, cravatte. Tutto pagato grazie a soldi pubblici dirottati nelle tasche di corrotti e corruttori.
Sistema che Lupi non solo avrebbe alimentato, ma lo ha anche protetto. Addirittura garantiva Incalza sul fatto che se veniva abolita la Struttura Tecnica di Missione (struttura alle dirette dipendenze del ministro e diretta per anni da Ercole Incalza) non ci sarebbe stato più il governo. Persino la strategia comunicativa degli appalti veniva concordata in funzione del sistema.
E Renzi in tutto ciò dove è? Dove sono andate a finire le sue parole secondo le quali un Ministro debba dimettersi senza attendere l’avviso di garanzia o che il suo nuovo Pd non avrebbe difeso più casi di questo genere, riferendosi ai casi della Cancellieri, di Alfano e di De Girolamo ” Se sapeva, ha mentito e questo è un piccolo problema, se non sapeva è anche peggio “, diceva il fantomatico rottamatore che usa due pesi e due misure secondo le sue convenienze.
In questo caso, secondo le parole di Renzi che (lo ricordiamo) è responsabile di tutti gli atti dei propri Ministri, o Lupi sapeva del sistema (come è molto probabile) e, dunque, dovrà dimettersi e rispondere davanti a tutto il Paese. O ancora peggio, non sapeva del sistema perchè non ha svolto bene il suo dovere da Ministro e, dunque, dovrà dimettersi ugualmente per evidente e manifesta inefficienza.
Ma non c’è scampo. Dovrà dimettersi.
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