Isee: dopo sentenza Tar governo all’angolo, attendiamo Poletti

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ROMA, 26 marzo – “Dopo le tre recenti sentenze del Tar, che hanno negato la possibilità di inserire tra le voci del reddito per il calcolo dell’Isee anche le provvidenze assistenziali, il governo ha due possibilità: o adeguarsi e modificare il calcolo, o perseverare nell’errore, rivolgendosi al Consiglio di Stato. Resta il dato saliente di un esecutivo che dopo un mese e mezzo non sa che cosa fare né hanno comunicato una data entro cui sbroglieranno la matassa”.

Lo affermano i deputati del M5S in commissione Affari Sociali dopo la risposta all’interrogazione a prima firma Giulia Di Vita data dal sottosegretario al ministero del Lavoro e Politiche Sociali Franca Biondelli.

“Di fronte a questa situazione fuori controllo, l’esecutivo non ha avuto nemmeno la premura di informare cittadini ed enti locali su come agire. Di questo ed altro chiederemo conto al ministro Poletti che, dietro nostra richiesta, giovedì 2 aprile verrà in commissione Affari Sociali. In quella sede ci aspettiamo risposte più adeguate rispetto all’odierna ammissione di smarrimento.

Nella sua risposta, infatti, il sottosegretario ha affermato che l’errore sulle provvidenze assistenziali è attenuato attraverso le detrazioni rese possibili dalle cosiddette franchigie. Peccato che, sempre il Tar, nella sentenza afferma che ‘Né può convenirsi con l’osservazione secondo cui tale estensione della nozione di reddito disponibile sarebbe in qualche modo temperata o bilanciata dall’introduzione nello stesso d.p.c.m. di deduzioni e detrazioni che ridurrebbero l’indicatore in questione a vantaggio delle persone con disabilità nella nuova disciplina”.

Ancora, sulle controversie con i Caf l’esecutivo ha confermato di avere solo tamponato l’emergenza attraverso la stipula della convenzione tra Caf e Inps ma, tra 6 mesi, ovvero al prossimo rinnovo, il problema tornerà a riproporsi.

Insomma, la replica del Governo alla nostra interrogazione non poteva essere più deludente: sull’Isee e i problemi insorti dall’inizio dell’anno il Governo ha sostanzialmente ammesso di brancolare nel buio e di non avere intenzione di compiere modifiche rispetto agli errori compiuti.

Noi abbiamo pronta una risoluzione che risolve il problema alla radice, modificando la norma primaria in modo da escludere, in maniera esplicita, dal calcolo del reddito tutte le provvidenze assistenziali erogate dallo Stato. La maggioranza abbia il coraggio di calendarizzarla e votarla o, in alternativa, il coraggio di ammettere che non intendono ambiare lo stato delle cose.