Ecomafie, M5S: “In Sicilia situazione gattopardesca.Non cambia mai nulla”

“Dal 2010 ad oggi la situazione rifiuti ed ecomafie in Sicilia non è cambiata», è il commento dei parlamentari del M5S in Commissione Ecomafie che hanno partecipato in questi giorni alla missione in Sicilia.
A leggere la relazione della scorsa legislazione sul ciclo dei rifiuti del 2010 si comprende immediatamente che nulla è cambiato da allora. «Un non sistema del ciclo dei rifiuti» ha detto senza remore la Prefetta in audizione a Palermo; «strutturato e criminogeno», ha incalzato il sindaco di Palermo, «pensato ed ingegnato affinche nulla cambi», per poter sostenere le lobby delle discariche, per lo più private.
«Tutti sembra abbiano chiaro il sistema e i motivi, gli interessi leciti ed illeciti dietro questo non sistema, con chiare infiltrazioni mafiose, ma difficilmente dimostrabili anche perché i comuni non denunciano» dice ancora la Prefetta.
«Eppure non si riesce a stanare questo sistema di malaffare, questo non ciclo illegale dei rifiuti discarico-centrico che smaltisce il 90% dei rifiuti tal quale in discarica, dentro le viscere della terra avvelenata, in modo fuori legge, perche dal 1999 é vietato scaricare cosi, eppure ci sono solo due impianti di tmb, più uno in costruzione, a servizio delle discariche. Un sistema di gestione ad assoluta prevalenza privata con un’ingerenza importante di Confindustria Sicilia, che arriva a scrivere una nota alla commissione Ambiente del Senato nel maggio 2013, durante la discussione del decreto 43/2013, in cui chiede esplicitamente che nell’attribuzione delle competenze al commissario per la emergenza rifiuti in Sicilia, vengano esclusi dalle competenze la realizzazione dell’ impiantistica pubblica a sostegno del ciclo»: lo dicono la senatrice Paola Nugnes e il deputato Stefano Vignaroli, vicepresidente della Commissione d’inchiesta sui rifiuti in missione in Sicilia.
«La stessa Confindustria che “dice” di voler combattere la mafia”, come insinua il sindaco Orlando ed intanto alimenta un eterno sistema discarico-centrico a prevalenza privata senza impiantistica, gli stessi impianti di compostaggio esistenti non sono attivi poiché la raccolta differenziata non arriva, scandolosamente che al 10%. Intanto il dato più evidente è che le discariche di tutte le province sono quasi a saturazione, un altra emergenza è alle porte senza che si possa intravedere una soluzione», dicono i portavoce del M5S.