Lega Nord e coop rosse: un sodalizio di cemento

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Lega Nord e grandi cooperative ‘rosse’, un sodalizio che affonda nel cemento.
Un legame che spiega il perchè il partito di Salvini nel corso del ddl anti-corruzione non si è certo stracciato le vesti per far aumentare a 6 anni le pene sul falso in bilancio e quindi permettere le intercettazioni anche per grandi cooperative come Coopsette e CPL Concordia oggetto d’indagini e le fondazioni politiche come ad esempio quella ItalianiEuropei di D’Alema.
Il partito di Salvini semplicemente votato a favore dell’ emendamento del Movimento 5 Stelle per salvare la faccia (sapendo che non c’erano i numeri per l’approvazione dopo il “no” da parte del Pd) ma non si è sentito Salvini denunciare questa evidente stortura evidenziata anche dall’Associazione Nazionale Magistrati.
Cosa c’è sotto? Forse i legami tra Lega Nord e le cooperative ‘rosse’ emiliane già al centro di due inchieste della magistratura?
Dall’inchiesta che parte da Ischia sta emergendo come la cooperativa di costruzioni CPL con sede a Concordia (Modena) allacciò rapporti al centro delle indagini anche con amministrazioni leghiste. C’è un capitolo della informativa su un appalto dell’ospedale di Melegnano, in provincia di Milano. «Allacciato i rapporti con i leghisti» si legge nelle carte. «Mi dici quali sono le scadenze e le persone che… Voi mi date ‘sti trentamila euro che loro devono andare all’estero a pagare i biglietti… loro». 30.000 euro provenienti dai fondi neri CPL in Tunisia.
Altro passaggio importante di questa inchiesta. Francesco Simone, responsabile delle relazioni esterne della cooperativa CPL Concordia, in una intercettazione per giustificare il finanziamento alla Fondazione ItalianiEuropei di D’Alema spiega che “D’Alema mette le mani nella merda come ha già fatto con noi e ci ha dato delle cose”.
Ricordate l’amore antico tra D’Alema e la Lega Nord? Correva l’anno 1995 e l’allora segretario dei DS cos’ definì il partito di Salvini e Bossi “una costola della sinistra”.
Nel 2011 il partito di Salvini e Bossi si fece finanziare il “Giro di Padania” da una serie di grandi cooperative rosse di Reggio Emilia nel ramo delle costruzioni. Si tratta di Coopsette (nella bufera con suoi dirigenti arrestati per diverse inchieste sulla TAV a Firenze e aziende partner coinvolte in inchieste per ndrangheta in Emilia Romagna e Liguria e camorra sulla Tav a Firenze) e Unieco.
Questi finanziamenti hanno fatto scattare l’indagine per finanziamento illecito ai partiti da parte della Procura di Torino che vede indagato un dirigente Coopsette.
Secondo gli inquirenti, per sbloccare il contratto di appalto alle coop emiliane perla costruzione della nuova sede della Regione Piemonte erano state previste sponsorizzazioni al ‘Giro della Padania’.
Il falso in bilancio è il primo passo per scoprire fondi neri che diventano tangenti per corrompere la politica.
Nel secondo passaggio alla Camera del ddl “anti-corruzione” il Movimento 5 Stelle darà di nuovo battaglia per aumentare le pene sul falso in bilancio a 6 anni e permettere le intercettazioni anche sulle grandi cooperative, le fondazioni politiche e tutte le società non quotate, attraverso le quali le mafie riciclano denaro.