#Stopvitalizio: ecco perchè è una delibera farsa

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Gli Uffici di presidenza di Camera e Senato hanno dato il via libera alla “revoca ai vitalizi per i condannati”. L’iniziativa è partita dal M5S che ha depositato al Senato la prima bozza il 9 giugno 2014 ed in precedenza presentò emendamenti (bocciati) e disegni di legge. La bozza originaria è stata ovviamente stravolta. Undici mesi di battaglia sono stati stravolti con l’accordo al ribasso che la Boldrini e Grasso hanno raggiunto la scorsa settimana con il Pd. Un accordo al ribasso fatto escludendo il M5S che questa battaglia aveva condotto con onestà intellettuale, coerenza, umiltà al fianco del presidente del Senato.
La delibera approvata oggi è solo una farsa, a partire dalla denominazione: “Soppressione dei vitalizi ai condannati”. Infatti non è una soppressione, ma una sospensione.
Un testo cambiato 25 volte con una gara al ribasso come negli appalti truccati, per vanificarne l’applicabilità. Un testo che appare studiato scientificamente per salvare determinati politici e colpire alcuni capri espiatori che non servono più.
La soglia minima per subire la revoca, infatti, è stata alzata: dai reati con pena massima a 4 anni (proposta originaria del M5S e dello stesso Grasso) si è giunta a reati con pena massima a 6 anni. Escluso, quindi, ad esempio, un reato grave come l’abuso d’ufficio ed altri gravi reati. Tra qualche giorno ne vedremo gli effetti.
La delibera, inoltre, salva la stragrande maggioranza dei politici condannati, tutti i protagonisti e comparse di Tangentopoli anni’90, ad esempio, e colpisce solo una piccola cerchia.
Paradossalmente, se un cittadino ha riportato una determinata condanna, in applicazione della legge Severino non può essere eleggibile in Parlamento, ma se la stessa condanna la riceve mentre è parlamentare gli spetterà pure il vitalizio!
Ancora una volta la casta si è autoassolta e continuerà a godere di vitalizi pagati dai cittadini italiani. Questo grazie a un altro cavillo: la “riabilitazione”.
Tutti i condannati che hanno ottenuto la “riabilitazione” riavranno il vitalizio, come se niente fosse. Quindi non risolve il problema: ci saranno condannati che fra tre anni riprenderanno il vitalizio.
Il M5S alla Camera si è alzato e ha abbandonato i lavori. La Boldrini, infatti, non ha concesso la possibilità di modificare la delibera elaborata da Grasso e Boldrini la scorsa settimana in accordo col Pd. Delibera lo ricordiamo che ha stravolto gran parte delle proposte che per undici mesi il M5S e Grasso hanno portato avanti insieme in solitaria.
Al Senato, invece, abbiamo detto ‘no’, perché in quel caso i nostri emendamenti (ritorno alla soglia di 4 anni; inclusione reato di abuso d’ufficio; eliminare la riabilitazione; escludere la reversibilità) sono stati votati e bocciati. Forza Italia si è alzata per cercare di far mancare il numero legale. La Lega ha votato a favore fingendosi “paladini” (Bossi condannato per finanziamento illecito ai partiti quando non sarà più parlamentare con questa norma godrà del vitalizio!). Il Movimento 5 Stelle ha fatto sì che la delibera potesse essere votata, ma ha detto la sua. Ha detto la verità. Il Pd grida “vittoria”, dicono di aver abolito i vitalizi.
Ma è una “vittoria di Pirro” come ha dichiarato l’associazione dei famigliari delle vittime della Strage dei Georgofili.
Vi ricordate… come hanno abolito le Province, il Senato, il finanziamento pubblico…
Di seguito la motivazione pubblica con cui Laura Bottici, portavoce al Senato, spiega la votazione del M5S in ufficio di presidenza del Senato:
Sono stata la prima a presentare una proposta di delibera per la revoca definitiva dei vitalizi per i condannati. Era il 9 giugno 2014. Per undici mesi, sono stata l’unica a sostenere il presidente Grasso nel richiedere una vera abolizione e l’approvazione di una delibera, contrastata in questo anche dalla maggioranza predominata dal Pd.
Poi la scorsa settimana dopo mesi di battaglie, i presidenti di Senato e Camera, hanno giocato al ribasso con il partito di Renzi, partorendo una proposta farsa con molte falle.
Questa non è la delibera originale, nè quella mia, nè quella di Grasso dello scorso anno, sulle quali abbiamo fatto battaglia per undici lunghi mesi.
Ho votato “no”, dopo che oggi il Pd ha respinto tutti i miei emendamenti che chiedevano d’includere nelle cause di abolizione del vitalizio anche chi è stato condannato per reati punibili con un massimo di pena di 4 anni come previsto nella bozza originaria di delibera mia e di Grasso (e non 6 anni come ora), includere il reato di abuso d’ufficio ed escludere la riabilitazione come causa di ripristino del vitalizio.
Per me la coerenza è tutto. La nostra battaglia è stata fin dall’inizio la revoca definitiva dei vitalizi per tutti i condannati e continuerà con ulteriori proposte.

Laura Bottici
Questore del Senato
Movimento 5 Stelle