Immigrazione: il Cara di Mineo e il circolo degli alfaniani 

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Ce l’abbiamo fatta: dopo sei mesi di immobilismo la Commissione di inchiesta sui centri per i migranti compie finalmente la sua prima visita ispettiva. Destinazione Cara di Mineo, una delle più grandi strutture per l’accoglienza dei profughi in Italia. Un centro che dietro nasconde storie di affari e clientelismi della casta politica. 
 
Partiamo dai gestori, vale a dire dal famoso circolo degli alfaniani che gravita intorno alla struttura. Sono sempre lì, non li smuove nessuno e da anni pilotano gare, piazzano uomini e macinano denaro in modo illecito. Il primo nome è quello di Anna Aloisi, sindaco di Mineo e fedelissima del ministro Alfano, alla guida di “Calatino Terra di Accoglienza”, uno dei consorzi coinvolti nell’assegnazione e nella gestione degli appalti del Cara di Mineo. Prima di lei c’era Giuseppe Castiglione, altro luogotenente di Alfano in Sicilia ed ex presidente della provincia di Catania, oggi sottosegretario all’Agricoltura del governo di Matteo Renzi.
Il “Calatino Terra di Accoglienza” non è però l’unico consorzio che si occupa del centro siciliano. C’è anche la cordata “Casa della Solidarietà”, che nel 2014 si assicurò una gara d’appalto di 98 milioni con l’aiuto di Luca Odevaine, l’uomo del Pd ed ex vicecapo di gabinetto di Walter Veltroni in Campidoglio, ma soprattutto ex consulente proprio del Cara di Mineo finito in manette nell’inchiesta Mafia Capitale. 
Quest’anno, nonostante le indagini in corso della Procura di Roma, l’appalto è stato assegnato nuovamente a loro. Com’è possibile, vi chiederete. Semplice, si tratta di una proroga, giustificata a causa dello stato di continua emergenza. Nella faccenda è intervenuta anche l’Anticorruzione, che ha definito l’appalto illegittimo. Capitolo chiuso? Nemmeno per sogno, perché il consorzio ha definito il parere dell’Anac “non vincolante” e ha continuato ad operare come se nulla fosse. Il Viminale? Non pervenuto.
Tra i gestori storici di Mineo poi c’è però anche la Sisifo, iscritta a Legacoop (vicina al Pd), coinvolta nello scandalo della doccia antiscabbia con cui venivano trattati i migranti al Cie di Lampedusa e vincitrice anche degli appalti per il Cara di Foggia e per il Cspa di Cagliari. E c’è la Cascina Global Service, vicina a Comunione e Liberazione, tra i primi sponsor di Ncd.
Un bell’intreccio di interessi, insomma. Del resto la fetta da spartirsi è molto grande. Basti pensare che il “Calatino Terra di Accoglienza” della signora Aloisi oggi prende dallo Stato 34,60 euro al giorno per ogni rifugiato, quindi più di 50 milioni l’anno. Eppure, nonostante tutti questi soldi, il centro continua a versare in uno stato di degrado assoluto. Lontano dalle telecamere e dalle ispezioni delle commissioni parlamentari si possono vedere bancarelle ambulanti e irregolari, sporcizia ovunque, rifiuti abbandonati. Si parla persino di traffico di stupefacenti e, ovviamente, sono presenti le antenne paraboliche piazzate lì per gli americani che i migranti utilizzano come sostegno per stendere i panni. 
 
Ma non ci sono solo gare d’appalto truccate a Mineo. Un altro capitolo oscuro sul Cara più grande di Europa sono infatti le assunzioni, o meglio ancora: le parentopoli. Ci ha aperto un’inchiesta la Procura di Caltagirone, secondo cui tra gli assunti ci sarebbero parenti di amministratori, consiglieri comunali o candidati non eletti o rimasti disoccupati, di tutte le forze politiche (Pd, Ncd e Fi), salvo che del M5S.
Ve le ricordate le intercettazioni di Mafia Capitale? Quando Salvatore Buzzi, patron delle cooperative rosse che a Roma si aggiudicavano appalti su appalti, si lasciava andare a uno sfogo imbarazzante che inchiodava il Partito Democratico? Uno sfogo significativo se pensiamo che lo rivolgeva al boss di Mafia Capitale e suo compare in affari Massimo Carminati: “Il problema è che non ci stiamo più noi… una cosa incredibile… Grillo è riuscito a distruggere il Pd”. Facile e conciso: dietro lo scempio del Cara di Mineo oggi c’è tutto il governo di larghe intese Pd-Ncd. A dirlo non è il M5S, bensì la carte delle Procure di mezza Italia!