Energia, M5S: “Troppi lati oscuri nell’affaire Interconnector”

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Roma, 5 giugno 2015 – «Ci sono troppi aspetti oscuri nell’ affaire degli interconnector, in riferimento soprattutto all’elettrodotto Svizzera – Italia», è il commento del vicepresidente della Commissione Attività produttive Davide Crippa che ha presentato un’interrogazione ai ministri competenti.
Innanzitutto il costo per la collettività : «È stato stabilito che venga realizzato attraverso investimenti dei privati. Ma molte aziende hanno situazioni economico finanziarie fragili e danno poca garanzia: chi assicura che a pagare non siano i cittadini come già avvenuto nel caso dell’interconnessione Italia Montenegro?»
Ancora: «In caso di fallimento di una o più delle aziende proponenti, quali garanzie sono state richieste per recuperare le quote già erogate dei benefici riferiti alla scontistica del costo energia?».
Quella Svizzera Italia è un’interconnessione che di fatto sottintende una privatizzazione della rete: «Dopo vent’anni di concessione dell’elettrodotto ai privati, chi stabilirà l’eventuale esborso che lo Stato si ritroverebbe a dover sostenere per rendere la rete, ora di fatto privata, nuovamente pubblica?».
A gennaio l’ex viceministro De Vincenti aveva ammesso che la mission di una simile opera di interconnessione e cioè la garanzia di flussi di energia in importazione in grado di aiutare l’Italia a raggiungere gli obiettivi al 2020 sia oggi «[…] meno pressante […]»: «Non sarà il caso – chiede il vicepresidente della commissione Attività Produttive Davide Crippa – rivalutare le priorità della costruzione e la successiva messa in opera di queste strutture?».