Odissea continua per i lavoratori Teleperformance

call center-25.jpg Diventa sempre più incandescente la questione relativa ai lavoratori di Teleperformance, azienda che offre servizi di contact center, telemarketing e call center e che, nella provincia di Taranto, è il secondo datore di lavoro dopo l’Ilva. Nonostante Teleperformance abbia ricevuto, dal 2008 a oggi, i benefici previsti dalla legge per la stabilizzazione dei lavoratori, nel 2010 è iniziato un drammatico tunnel occupazionale per le risorse umane.
Come se non bastasse, sull’agenda dei lavoratori coinvolti incombe la scadenza dell’accordo sindacale siglato a gennaio 2013 fissata per il 30 giugno. Una data nota da tempo che, a quanto pare, non è bastata a spronare le autorità nazionali, né – tantomeno – quelle regionali e locali. Da ultimo, con un comunicato dello scorso 10 giugno, l’azienda rendeva noto l’avvio del processo di “societarizzazione” unitamente al passaggio alle 20 ore settimanali per i lavoratori delle sedi di Roma e Taranto.
“La vicenda è stata portata all’attenzione dell’Esecutivo dal mese di Febbraio – sostiene la senatrice Daniela Donno del M5S – quando ho presentato un’interrogazione indirizzata ai Ministri Poletti e Guidi con due fondamentali obiettivi: accertare l’effettivo adempimento, da parte di Teleperformance, degli obblighi normativamente previsti riguardo la delocalizzazione e, soprattutto, procedere all’immediata assunzione di improrogabili iniziative volte a tutelare la stabilità lavorativa delle risorse umane” .
È assurdo aspettare che ogni singola crisi aziendale si trasformi in una vera e propria emorragia di posti di lavoro o, peggio ancora, nell’ennesimo episodio di macelleria sociale. Teleperformance, con la sua condotta, non fa altro che incrementare la lunghissima e variegata coda di imprese che stanno mettendo in mezzo ad una strada, nel pieno far west delle tutele, una forza lavoro perennemente sfruttata ma non adeguatamente difesa. Ogni ulteriore indugio sul tema condanna all’indigenza le migliaia di famiglie collegate”.