Immigrati: ispezione M5S a Lampedusa

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Dal 2011 i continui sbarchi di migranti dal Nord Africa hanno trasformato il Mediterraneo in un cimitero. E il tempo, a Lampedusa, si è fermato. Terra di approdo e frontiera europea, per migliaia di migranti l’isola siciliana rappresenta l’inizio di nuovo speranze. Ed è lì che si trova uno dei centri di soccorso e prima accoglienza più importanti del Paese.
La commissione di inchiesta parlamentare Cie-Cara della Camera vi ha fatto visita nei giorni scorsi. Presente anche il deputato M5S Giuseppe Brescia. L’obiettivo era capire più a fondo come funziona il sistema di accoglienza e rilevare eventuali criticità.
Grazie alle stime fornite proprio da Brescia (M5S), oggi sappiamo che il centro può ospitare fino a 381 unità ed è dedicato alla primissima accoglienza; questo significa che dallo sbarco non dovrebbero passere più di 48 ore per lo smistamento dei migranti sul territorio nazionale, il che, però, non avviene quasi mai.
Dai flussi registrati dalla prefettura i periodi di permanenza dei migranti vanno in media dai 3 agli 8 giorni, ma possono arrivare anche a 15 o venti. Ed è in quei casi che si creano problemi strutturali: gli spazi risultano insufficienti, ad esempio non esiste una mensa e i migranti consumano i pasti dove capita.
Il sovraffollamento è molto frequente, specie nei periodi estivi, quando gli sbarchi sono in aumento, si superano facilmente le 400 unità, fino alle 1.000. La conseguenza sono enormi disagi per tutti.
L’ente che gestisce l’appalto del CSPA di Lampedusa è la Confraternita Misericordia. Si occupa dei migranti sbarcati fin dal primo momento che mettono piede in Italia, fornendo loro assistenza sanitaria. Poi vengono effettuati dei controlli per la scabbia e coloro che risultano affetti vengono subito separati dal resto del gruppo per essere curati.
Nel corso della visita, Giuseppe Brescia ha inoltre rilevato importanti problemi di sicurezza, come la mancanza di adeguati e puntuali controlli da parte della Prefettura sull’operato proprio dell’ente gestore che guida il lavoro nel centro. Senza contare che la questura riesce ad identificare solo 1/3 dei migranti per diversi motivi (rifiuto, o partenze improvvise).