Strage via D’Amelio: una macchia sull’Università di Palermo

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ROMA, 18 luglio 2015 – “La vigilia della strage di via D’Amelio purtroppo è segnata da una macchia che non fa onore né a Palermo né alla sua università. Tutto questo a causa di un professore dell’Ateneo, Giovanni Fiandaca, che ha avuto un atteggiamento padronale delle istituzioni, lesivo nei confronti della libertà di informazione e dell’autonomia di una iniziativa di ricordo degli attentati mafiosi contro Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”.

Lo affermano i membri del MoVimento 5 Stelle in Commissione Antimafia.

“Fiandaca, già candidato del Pd alle ultime europee, era stato delegato dall’Ateneo alla supervisione dei convegni che da ormai 15 anni l’Associazione culturale Falcone e Borsellino tiene presso la facoltà di Giurisprudenza dell’università di Palermo, alla vigilia dell’anniversario delle due stragi del ’92. Lo scorso anno, durante l’incontro tenuto per ricordare l’attentato di Capaci, il pm Nino di Matteo aveva criticato nel merito il libro scritto da Fiandaca con Salvatore Lupo, nel quale vengono avanzate ipotesi giustificatorie rispetto alle trattative Stato-Mafia intercorse prima e durante la stagione stragista ’92-’93.

Ebbene, in vista del convegno di quest’anno sulla strage di Capaci, Fiandaca ad aprile ha detto all’Associazione culturale Falcone e Borsellino che, per realizzare quell’evento insieme al successivo del 18 luglio, avrebbe prima voluto supervisionare la scaletta ed ha aggiunto che sarebbero state gradite delle scuse pubbliche nei suoi confronti da parte del procuratore Di Matteo, dal momento che il convegno si svolgeva in ‘casa sua’, cioè presso la facoltà di Giurisprudenza. Di fronte a questo atteggiamento inaccettabile l’Associazione, alla quale va la nostra vicinanza e solidarietà, ha comprensibilmente rifiutato, scegliendo di svolgere altrove l’incontro – quello di stasera si terrà a Villa Trabia alle ore 20.00 -.

All’Università di Palermo chiediamo di prendere ufficialmente posizione nei confronti di una vicenda che non fa onore al suo prestigio. Al professor Fiandaca, invece, ricordiamo che le istituzioni pubbliche sono la casa di tutti e non di singoli soggetti e gli suggeriamo di sottoporsi a confronti pubblici rispetto alle critiche ricevute per quel che ha scritto. Confronti che, fino ad oggi, ha regolarmente evitato”.