Etichettatura: mantenere lo stabilimento di produzione, il governo ascolti i cittadini

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“Il governo rispetti la volontà popolare di mantenere l’indicazione in etichetta dello stabilimento di produzione e non si faccia imbambolare dall’impostazione filosofica dell’UE per eludere norme nazionali”. Così i parlamentari M5S in commissione Agricoltura dopo la risposta all’interrogazione sulle sanzioni per violazione delle norme in materia di etichettatura dei prodotti alimentari.

“In materia di sanzioni – aggiunge il portavoce 5stelle Paolo Parentela – per la violazione delle disposizioni recate dal Regolamento (UE) n. 1169/2011 il Mise ha predisposto una bozza di decreto legislativo. Avevamo richiesto al governo se non ritenesse improcrastinabile notificare alla Commissione europea la volontà di mantenere l’obbligo di indicare in etichetta la sede dello stabilimento di produzione per i prodotti realizzati e commercializzati in Italia. Il ministro ha risposto che il governo non avrebbe potuto notificare norme nazionali in contrasto con le materie armonizzate dal regolamento perché l’articolo 38 dispone espressamente il divieto da parte degli Stati membri sia di adottare, sia di mantenere disposizioni nazionali contrastanti, salvo il caso in cui il diritto dell’Unione lo autorizzi”.

“Sia l’UE che il governo – continua Parentela – fanno finta di non sapere che sono migliaia le richieste tramite petizioni popolari, da parte di consumatori e produttori, di mantenere l’obbligo in etichetta dello stabilimento di produzione su tutti i prodotti. È ormai chiaro a distanza di mesi che questo governo e questa Europa vogliono solo ascoltare le lobbies delle multinazionali, che non hanno nessuna volontà di essere trasparenti e di informare realmente i cittadini sui prodotti che mangiano ogni giorno”.

“La soluzione – conclude Parentela – a questo problema esiste già, il M5S ha presentato a dicembre scorso una proposta di legge per mantenere tale obbligo nel nostro Paese. Ormai è evidente chi ha le mani libere e chi no. Ne prenda atto chi tiene veramente alla trasparenza ed al made in Italy”.