UE, M5S: “Renzi ‘fuorilegge’ su Consiglio europeo di domani”
Renzi vìola la legge sulla partecipazione democratica dei cittadini alle decisioni dell’Unione Europea. Lo denunciano i deputati del M5S della Commissione Politiche UE. “Domani il premier – spiegano i deputati – parteciperà al Consiglio europeo straordinario senza aver prima riferito in Parlamento, come invece prevede la legge, su quale sarà la posizione dell’Italia che egli rappresenterà in sede comunitaria su questioni cruciali come la ricollocazione di 120mila richiedenti asilo. Proprio su questo tema la decisione del Consiglio europeo di domani costituirà una sorta di precedente e segnerà quindi la procedura che si adotterà in futuro in fatto di politiche di gestione dell’immigrazione”.
“Il premier farebbe bene a ricordare che la consultazione del Parlamento prima di un Consiglio europeo non è un passaggio che si può bypassare, in quanto serve a dare a tutte le forze politiche di rappresentanza – e quindi a tutti i cittadini – la possibilità di partecipare alle decisioni in ambito europeo con delle proprie proposte e osservazioni. Non lo dice il Movimento 5 Stelle ma è quanto stabilito dalla legge n. 234 del 24 dicembre 2012 sulle ‘Norme generali sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea’. In particolare, come si legge all’articolo 4 della norma, viene stabilito che ‘prima dello svolgimento delle riunioni del Consiglio europeo, il Governo illustra alle Camere la posizione che intende assumere, la quale tiene conto degli eventuali indirizzi dalle stesse formulati. Su loro richiesta, esso riferisce altresì ai competenti organi parlamentari prima delle riunioni del Consiglio dell’Unione europea“.
“Quale sarà la posizione dell’Italia sulla distribuzione di 120mila migranti? O sulle relazioni internazionali che coinvolgono aree di crisi come la Siria? Purtroppo non ci è dato saperlo. Molto probabilmente come tutti i cittadini dovremmo apprenderlo a mezzo stampa, senza la possibilità di contribuire al dibattito politico, come dovrebbe accadere in una Repubblica parlamentare degna di questo nome”, concludono i deputati del M5S.