Le Falsità della Bonafè

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Quando non sai, inventa‘. Deve essere stato questo il suggerimento dato dall’ufficio comunicazione e dagli spin doctor di Palazzo Chigi all’eurodeputata Simona Bonafè, prima che intervenisse a Ballarò insieme alla portavoce M5S al Senato Barbara Lezzi.
Il tema è la Legge di Stabilità, di cui conosciamo solo slide e sintesi lanciate via Twitter, visto che ad oggi nessuno ha avuto il privilegio di leggere il testo.
La Lezzi fa domande puntuali sui tagli feroci che il governo sta imponendo alla Sanità pubblica, tagli che avranno pesanti conseguenze sulla salute dei cittadini. D’altro canto da anni la sanità pubblica è sotto attacco: la Corte dei Conti certifica 17,5 miliardi di tagli al comparto dal 2008 al 2014.
Inoltre, tra i 2,3 miliardi di tagli nel 2015 con il Dl Enti locali e la Stabilità 2016, i tagli ammontano complessivamente a 4,3 miliardi di euro. Il Fondo Sanitario nazionale, infatti, è stato portato da 110 a 111 miliardi sebbene per il 2016 fosse stato previsto un incremento fino a 113 miliardi, considerando la tendenza all’invecchiamento della popolazione e quindi la necessità, ogni anno, di maggiori risorse anche solo per mantenere invariati gli standard dei servizi. Quindi, in termini reali, il fondo sanitario nazionale è stato tagliato e non aumentato.
Senza dimenticare tutte le prestazioni sanitarie prima erogate dallo Stato e che ora, proprio grazie al governo, i cittadini dovranno pagarsi di tasca propria. Una situazione insostenibile, che si aggiunge ai dati allarmanti che ci arrivano dal Censis: già oggi nel 41,7% delle famiglie almeno una persona ha dovuto rinunciare a una prestazione sanitaria per ragioni economiche.
L’eurodeputata Pd, davanti a questi dati oggettivi, cosa fa? Tira fuori dal cilindro nientemeno che il libro “Il Grillo canta sempre al tramonto” scritto da Dario Fo, Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo.
Non trovando valide argomentazioni, incapace di rispondere nel merito alla Lezzi, la Bonafè estrapola frasi dal libro, completamente decontestualizzate e prive di alcun senso: un modo vergognoso e vigliacco di tirarsi fuori dall’evidente imbarazzo, un modo per nascondere la propria difficoltà e prendere in giro gli italiani che guardano la tv per informarsi e non certo per essere presi per i fondelli.
E’ chiaro che il PD e i suoi parlamentari sono ormai a corto di argomenti e la propaganda politica è rimasta l’ultima àncora di salvataggio a cui aggrapparsi pur di rimanere a galla.
Ecco allora il trucchetto della Bonafè: mentire pubblicamente dichiarando che nel libro si propone “l’abolizione del Servizio Sanitario nazionale” ed il “sostegno alla sanità privata”.
Nulla di più falso.
Nel dialogo a tre tra Fo, Casaleggio e Grillo in nessuna parte si sostiene l’abolizione del Servizio Sanitario Nazionale e nemmeno un sostegno alla sanità privata a discapito di quella pubblica.
Citiamo alcuni passaggi che smentiscono l’europarlamentare Pd.
Pagina 139 – Beppe Grillo: “La salute dipende dal grado d’informazione che hai e dal tuo stato sociale. Lo stato sociale è inversamente proporzionale alla salute: più abbassi il welfare, più crei povertà, più spendi in salute. Se tu accedi ad un bagaglio d’informazioni giuste, puoi fare prevenzione da solo, per esempio puoi cominciare a capire che devi cambiare stile di vita. Puoi imparare cosa mangiare, il tipo di dieta migliore, e questo grazie al confronto con chi ha i tuoi stessi disturbi, senza andare al pronto soccorso o dal medico”.
Ed ancora : “Lo scambo d’informazioni per la salute è fondamentale. Ciò vale per i pazienti come per i medici, che hanno sempre bisogno di confrontarsi. Meno congressi e più confronti via web significano più competenze in comune e maggiore preparazione”.
Sempre per la Bonafè altri passaggi a Pagina 140: “Più conoscenza si diffonde più è possibile fare prevenzione a costo zero cambiando abitudini e stili di vita e capendo quali rischi si possono correre. Solo in casi inevitabili e gravi ci si rivolgerà al medico e all’ospedale”.
Per finire citiamo dal programma del Movimento 5 Stelle:
“L’Italia è uno dei pochi Paesi con un sistema sanitario pubblico ad accesso universali. Due fatti però stanno minando alle basi l’universalità e l’omogeneità del Servizio Sanitario Nazionale: la devolution, che affida alle Regioni l’assistenza sanitaria e il suo finanziamento e accentua le differenze territoriali, e la sanità privata che sottrae risorse e talenti al pubblico. Si tende inoltre ad organizzare la Sanità come un’azienda e a far prevalere gli obiettivi economici rispetto a quelli di salute e di qualità dei servizi”. E ancora: “Garantire l’accesso alle prestazioni essenziali del Servizio Sanitario Nazionale universale e gratuito, ticket proporzionali al reddito per le prestazioni non essenziali, monitorare e correggere gli effetti della devolution sull’equità d’accesso alla Sanità”.
Bonafè prima di mentire ancora ai cittadini, leggi e informati.