E il Pd piazza i suoi uomini dentro la Rai…

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La Rai ha più di 12mila dipendenti, fra questi ci sono circa 1700 giornalisti. Parecchi, anche perché molti sono stati piazzati dalla politica che nel corso dei decenni ha lottizzato inesorabilmente l’azienda pubblica radiotelevisiva. Fra i giornalisti non mancano quelli parcheggiati, cui magari è stato tolto un incarico e adesso si recano ogni giorno a lavoro semplicemente per scaldare una poltrona, magari facendo causa alla stessa azienda come è successo recentemente. E cosa decide di fare l’attuale direttore generale Antonio Campo Dall’Orto? Nominare un capo ufficio stampa preso da fuori, e, guarda un po’, con una lunga esperienza come portavoce del Partito democratico prima e di un ministro dell’attuale governo poi. Sì perché Antonio Coldagelli, giornalista romano classe 1968, è il portavoce del ministro della Giustizia Andrea Orlando. In passato è stato anche capo ufficio stampa di Walter Veltroni, prima al Comune di Roma e poi nella segreteria del Partito democratico. Prima ancora di Franco Bassanini. Un vita con il Pd insomma.

I vertici della Rai, in primis il leopoldino Dall’Orto, hanno scelto lui a dirigere un ufficio ampio dove – altro che contrappasso – prima comandava Fabrizio Casinelli, vale a dire l’ex capo ufficio stampa di Forza Italia che ha lasciato l’incarico ma resterà in Rai. Insomma corsi e ricorsi storici. Peccato che in Rai abbiano deciso di non utilizzare una risorsa interna, neanche facendo finta di cercarla. Dove sta il job posting? Perché la Rai non ha cercato una risorsa interna per ricoprire quel ruolo? Coldagelli avrà un contratto a tempo indeterminato umiliando i tanti precari in Rai e fuori? A chiederlo sono i parlamentari del M5S in Vigilanza Rai che presenteranno un’interrogazione parlamentare. L’azienda dovrà chiarire perché la lottizzazione non si rottama.