Caserme militari utilizzate come alberghi? Pinotti risponda
Vi ha soggiornato il ministro della Difesa Roberta Pinotti quando era sottosegretario e poi l’attuale sottosegretario Gioacchino Alfano con i collaboratori. Al prezzo di 7 euro a notte più un euro per le pulizie. Il senatore Roberto Formigoni è un habituè della suite internazionale, che viene data per 39,40 euro al giorno. Sono passati anche il viceministro ai Trasporti Riccardo Nencini che sta in una stanza “superiore” e l’ex ministro Gian Guido Folloni.
La foresteria della caserma dell’Esercito Pio IX a Roma, a due passi dalla stazione Termini, con le sue 88 stanze, le suite dotate di idromassaggio, un cortile con palme, nove sale ristorante, tavernetta per le pizze, palestra attrezzata, parcheggio, è un vero e proprio albergo di lusso. Per legge dovrebbe ospitare i militari e il personale dell’Amministrazione Difesa in missione nazionale, e invece vi alloggiano anche politici, membri del governo, i parlamentari in carica e persino gli ex. Non paghi della loro diaria mensile, pensano bene di usufruire di un servizio di lusso a prezzi stracciati senza averne alcun titolo. La notizia riportata dal Fatto Quotidiano nei giorni scorsi è stata oggetto di una interrogazione del Movimento 5 stelle al Senato firmata da Vincenzo Santangelo.
La sfilza dei nomi illustri e meno illustri che albergano nella struttura è lunga e variegata, ma tutti pagano la minima parte di un servizio che è a carico quasi interamente dello Stato. Inoltre, con la loro presenza in foresteria pur non avendone diritto, gli ospiti illustri tolgono il posto agli impiegati e i militari in missione che ne avrebbero diritto e che quindi sono costretti a ripiegare su un albergo esterno, che pagherà lo Stato.
Chiediamo al ministro della Difesa Pinotti di riferire in Parlamento sui fatti riportati. È scandaloso, oltre che anti-economico, che una struttura finanziata con le risorse del Ministero, soldi pubblici quindi, si permetta di fornire un servizio di lusso a prezzi decisamente fuori mercato. Queste strutture devono offrire il servizio a cui sono destinate per legge, altrimenti vengano trasformate in alberghi senza che gravino più sul bilancio pubblico.
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