Università, il governo rottama il merito

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Roma, 19 dicembre 2015 – «Ancora una volta il governo sceglie la strada della tutela delle clientele nell’università. È chiaro il loro ordine di priorità visto che anche questa volta è stato bocciato un emendamento del M5S che tutelava i docenti e il merito», è il commento di Gianluca Vacca, deputato M5S in Commissione Cultura e firmatario dell’emendamento.
«Renzi vuole premiare il merito nelle università, assumendo 500 docenti con chiamata diretta; in realtà non soltanto non risolve il problema che rischia di mettere in ginocchio gli atenei italiani, ovvero il blocco del turn over in vigore ormai da 7 anni, ma sta regalando un’arma a quei baroni universitari che vogliono assumere docenti senza neanche l’abilitazione scientifica nazionale, requisito minimo che è richiesto oggi per le procedure normali di assunzione all’università».
«Noi chiedevamo nell’emendamento d’inserire questo requisito per i docenti che verranno assunti con le procedure previste in stabilità, ma la maggioranza l’ha bocciato per la seconda volta».
Restando così le cose, invece, gli atenei potranno effettuare la chiamata diretta anche tra quanti non hanno superato l’ASN. Tutto questo rende meno efficaci le politiche di contrasto al clientelismo negli atenei, una piaga rispetto alla quale questi partiti chiaramente non intendono mettere becco.