Unioni Civili, portiamo a casa la legge rispettando la democrazia


Anche sulle unioni civili il Partito Democratico ha tentato di imbavagliare il dibattito parlamentare, ricorrendo ad uno strumento antidemocratico come l’emendamento canguro, lo stesso a cui fece ricorso per strozzare la discussione sulle riforme costituzionali facendo decadere tutte le proposte di modifica in campo.
Hanno insistito sul canguro, che porta la firma del renziano Andrea Marcucci, anche quando sono rimasti in piedi solo circa 500 emendamenti, dopo che la Lega aveva annunciato il ritiro di oltre 4mila emendamenti ostruzionistici. Nonostante ci fossero i presupposti per una discussione rapida, il Pd ha preferito puntare i piedi e mandare tutto all’aria: o si vota come diciamo noi – è la loro posizione – oppure la legge sulle unioni civili si ferma, pazienza se in ballo ci sono i diritti delle persone.
Il Movimento 5 Stelle ha chiesto di proseguire la discussione del provvedimento, ma di farlo secondo le regole della democrazia e nel rispetto dei principi costituzionali, senza impedire un dibattito in parlamento alla luce del sole, in modo che i cittadini possano sapere chiaramente chi vota cosa. Non possiamo pensare di legiferare sui diritti delle persone fuori dal solco della democrazia, perchè il rispetto delle regole democratiche è la base più solida che possiamo dare ai diritti di oggi e a quelli che verranno domani. Non esistono diritti senza democrazia.
Per questo abbiamo chiesto all’Aula di votare la legge a partire da oggi, sabato e lunedì inclusi, cominciando così ad applicare la buona abitudine di lavorare dal lunedì al venerdì come il M5S chiede da quando è entrato in questo Parlamento. Ma il PD ha detto no e ha bloccare tutto.
E invece la legge si poteva e si doveva votare: se durante l’esame della riforma con cui hanno stravolto la nostra Costituzione ci hanno fatto votare 900 emendamenti in un solo giorno, non si capisce perchè oggi non si poteva fare lo stesso sulle unioni civili. 
L ‘unica spiegazione è che il PD ha paura di se stesso, delle proprie spaccature e del caos che regna al suo interno, e che sperava di risolvere saltando a piè pari le regole democratiche, nella speranza che nessuno osasse fiatare. Purtroppo per loro c’è il M5S, che non ha paura di dire chiaramente che diritti e democrazia devono andare a braccetto e che non esistono l’uno senza l’altro.