Salute: Lorenzin ostacola la diagnosi precoce delle malattie rare

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Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin sta dimostrando di non avere a cuore la salute dei bambini italiani nè il diritto alla salute garantito dalla nostra Costituzione. E con il suo intervento a gamba tesa, rischia di mandare all’aria il lavoro che faticosamente il M5S sta portando avanti da anni sugli screening neonatali, gli esami che permettono di individuare nei neonati oltre 40 malattie metaboliche rare che, se prese in tempo, possono essere neutralizzate o curate.
Il Ministero, infatti, sta per emanare un decreto sugli screening neonatali in netto contrasto con la legge, a prima firma Paola Taverna, che a dicembre scorso è stata approvata all’unanimità dal Senato e poi trasmessa alla Camera, e che ora è a un passo dal traguardo.
Il decreto della Lorenzin non riprende nulla del buono che la Legge Taverna contiene, e cioè l’inserimento degli screening per le malattie metaboliche ereditarie nei LEA e quindi la loro obbligatorietà su tutto il territorio nazionale. Il decreto, infatti, non fa altro che rendere lo screening ancora una volta sperimentale, dimezzando oltretutto il numero delle patologie per cui si può effettuare rispetto a quelle già individuate dal comitato scientifico dell’Agenas.
Così facendo, però, non si risolve il problema centrale, su cui invece la legge del M5S interveniva: ogni Regione continuerà a fare come vuole, con pesanti differenze tra Nord e Sud, lasciando ancora una volta la salute dei bimbi in balìa della sorte e mantenendo una differenziazione non ammissibile quando si parla di diritto alla salute.
Come se non bastasse, il decreto della Lorenzin fa propria parte delle risorse finanziarie stanziate dalle ultime due Stabilità per attuare la legge Taverna, risorse che servono a garantire l’operatività dello screening e che col decreto non si sa come verrebbero utilizzate. Considerato a chi sta elargendo fondi questo Governo, non abbiamo nessun motivo per ben sperare. Per questo, con un’interrogazione urgente presentata in Senato, chiediamo al Ministro di ritirare immediatamente il decreto e di lasciare che il Parlamento concluda il lavoro già avviato.
Il M5S farà di tutto per evitare che si sancisca questo scellerato arretramento di tutela e per giungere all’approvazione immediata e in via definitiva della legge alla Camera. Solo questa garantisce l’universalità del diritto alla salute su tutto il territorio nazionale.