Azzardo, regalo-vergogna di Renzi a chi scommette
Un risotto amaro per favorire chi gioca d’azzardo. Il governo Renzi non si smentisce e nella Legge Europea in discussione al Senato propone di rendere esenti dalla dichiarazione dei redditi le vincite sull’azzardo conseguite sia in Italia che all’estero, e per coprire i mancati introiti utilizza l’innalzamento dell’Iva sui preparati del risotto.
Succede così che il Governo per evitare una infrazione europea, anzichè promuovere come ha chiesto il Movimento 5 Stelle con un emendamento a prima firma Endrizzi-Fattori, una modifica della disciplina fiscale sulle vincite sull’azzardo, facendo sì che sia quelle conseguite in Italia che quelle realizzate all’estero vadano inserite in dichiarazione dei redditi, vuole utilizzare maggiori risorse derivate dall’aumento dell’Iva sul preparato del risotto, favorendo tra l’altro chi gioca online su piattaforme straniere.
Oltre la beffa un triplo inganno considerando che la Direzione Nazionale Antimafia scrive che “la gestione criminale del gioco online si muovo nel solco tracciato dall’analoga gestione della distribuzione delle macchine utilizzate per il videopoker” mentre per Giovanni Canzio Primo Presidente della Cassazione “dietro attività apparentemente legali come il gioco lecito, si nascondono fenomeni corruttivi”.
L’alternativa alla misura proposta dal governo Renzi c’è. Baretta che sull’Avvenire dichiara che “facendo diversamente si tasserebbero due volte chi gioca” mente e favorisce solo chi gioca d’azzardo favorendo una forte evasione e rischi di riciclaggio di denaro sporco con le vincite. Assurdo ascoltare le parole di Baretta che fa parte di un governo che ad esempio fa inserire nel calcolo ISEE pure le pensioni d’invalidità.
L’ emendamento del Movimento 5 Stelle, permetterebbe di rispettare la legge europea e non avvantaggiare il diffondersi dell’azzardopatia come chiede la stessa UE nei suoi obiettivi. Chi azzarda non deve mai essere favorito fiscalmente!
Chiariamo, la misura di aumento dell’Iva sui preparati del risotto potrebbe essere anch’essa dovuta per evitare una procedura di pre-infrazione europea ma quelle risorse pari a 4,7 milioni di euro per i prossimi due anni, andavano semmai utilizzate per altri scopi e non per favorire chi gioca d’azzardo dando l’ennesimo pessimo messaggio sociale.
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea nella sentenza del 22 ottobre 2014 ha contestato all’Italia che la situazione attuale che prevede l’esenzione dalla dichiarazione dei redditi per le vincite realizzate in Italia e l’inserimento per quelle conseguite all’estero violasse le norme sulla libera concorrenza.
Inoltre la Corte UE ha stabilito che l’attuale situazione Italia che favorisce chi gioca in Italia esentando le vincite in dichiarazione dei redditi non presenti strumenti idonei “a garantire in maniera coerente la realizzazione dell’obiettivo della lotta contro la ludopatia, dato che una simile esenzione può incoraggiare i consumatori a partecipare ai giochi d’azzardo, permettendo loro di beneficiare di questa esenzione” .
Un Paese che vuole lottare contro la piaga sociale ed economica di azzardopoli , alzerebbe l’asticella applicando l’obbligo di denuncia dei redditi sia per le vincite nazionali che per quelle realizzate all’estero.
Così propone il Movimento 5 Stelle con l’emendamento 5.1 presentato alla legge europea 2015. Il Governo Renzi vuole fare il contrario. Vergogna!
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