A Renzi ed Enel le rinnovabili piacciono… ma solo in USA

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Il premier giovanilista esterna ancora una volta le sue opinioni via Facebook, mezzo ideale per pavoneggiarsi e propagandare l'”eccellenza” italiana. Stavolta si tratta nientemeno che di rinnovabili, in diretta dagli USA:
“Siamo a Stillwater, visitiamo la centrale di energie rinnovabili più innovativa del mondo. Che è italiana, anche se spesso il nostro Paese sembra fare tutto per nascondere le proprie eccellenze. Avete letto bene: la più innovativa del mondo è italiana. Merito di Enel. un lavoro lungo anni che ha visto l’azienda italiana diventare una delle principali compagnie del mondo per il geotermico, per il solare fotovoltaico, per il solare termico.”
Che popolo fortunato gli americani, a godere di tali meravigliose innovazioni nel campo dell’energia sostenibile ad opera del genio italiano e dell’Enel, gioiello nazionale.
In Italia, invece, di tali mirabilie non c’è traccia. Sia Renzi che l’Enel, infatti, si comportano come Giano Bifronte: all’estero rinnovabili e tecnologia, mentre il loro Paese soffoca nel carbone e trivella petrolio. E non per un’arretratezza ancora da colmare, tutt’altro: proprio per una precisa scelta politica.
In Italia il settore rinnovabili è sistematicamente ucciso, calpestato da anni di cattiva politica, di incentivi bloccati, di programmazione quasi assente. Lo stesso Renzi ha tagliato gli incentivi, facendo crollare il consumo interno di rinnovabili dal 37,5% al 32,8%. E l’Enel, da parte sua, evita di utilizzare il sistema dei pompaggi allo scopo di salvaguardare le sue vetuste centrali a carbone. Per tacere poi della propaganda PD, contro il referendum che dovrebbe porre un freno alle trivellazioni marine sulle nostre coste.
Siamo insomma molto contenti per l’America. Un po’ meno per la sorte del nostro Paese, ancora relegato ad antiquate porcherie fossili oltre che condannato a sorbirsi un governo contafrottole. Per quel che ci riguarda, voteremo Sì al referendum: chissà, magari è la buona volta che copieremo gli americani in qualcosa di buono. Da loro, infatti, anche le trivelle sono tenute a debita distanza, piazzate a 100 km dalle spiagge.