Ricerca: Giannini nega esistenza di una “questione meridionale”

ROMA, 18 aprile 2016 – “Su università e ricerca, contrariamente a quanto afferma Giannini, la questione meridionale esiste eccome e se il ministro non se n’è accorto vuol dire che proprio non vuol vedere. La realtà vede gli atenei del Sud attraversare una fase di estrema sofferenza. A dimostrarlo sono dati e cifre, come il -14% nelle immatricolazioni dal 2011 al 2015. Non bastasse, dopo alcuni anni di calo le ultime immatricolazioni in Italia sono tornate a crescere ovunque, tranne che al Sud dove si registrava ancora un -2%. Giannini nega l’evidenza e così fa soltanto un danno al Paese, che ha bisogno di fatti e verità, non di propaganda spiccia”.

Lo affermano i deputati M5s in commissione Cultura.

“Anche sulla ricerca, quella della Giannini è una barzelletta quando afferma che i fondi a disposizione vanno utilizzati meglio. Chiariamolo subito: le risorse ad oggi sono insufficienti a garantire un funzionamento adeguato del comparto. Inoltre, parlando dei fondi destinati alla ricerca la Giannini gioca sporco perché cita quelli pluriennali e non quelli relativi soltanto al 2016, che vedono ancora l’Italia recitare il ruolo di Cenerentola d’Europa, in fondo alla classifica dell’Ue. Infine, quando Giannini parla del varo del nuovo PNR le chiediamo di passare celermente dalle parole ai fatti, perché di annunci in tal senso ne abbiamo già sentiti a sufficienza e non è con le chiacchiere o le anteprime che si migliora la nostra ricerca”