Dal governo l’ennesima batosta: Guardia Medica, addio

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Arriva una nuova moderna riforma per il futuro del Paese: la chiusura della Guardia Medica. Nella neolingua orwelliana del governo, infatti, l’abolizione dell’ennesimo servizio indispensabile viene descritta come un passo avanti del sistema sanitario. Ci stiamo abituando a dover tradurre.
E la traduzione, ancora una volta, è che si prosegue coi tagli. L’assistenza sanitaria d’emergenza sarà infatti d’ora in poi garantita solo dalle 8 alle 24, e chi si sente male nel cuore della notte sarà costretto a recarsi di persona al Pronto Soccorso. Potete immaginare cosa accadrà nei mille e mille paesini italiani, dove i tanti tagli precedenti hanno chiuso ospedali e Pronto Soccorso: persone anziane, malati gravi, persone in emergenza medica, tutti costretti a salire in macchina e a percorrere di notte decine di chilometri sperando di arrivare in tempo. Oppure, chissà, sborsare quattrini a qualche privato già pronto ad attrezzarsi.
Per non parlare delle conseguenze del provvedimento nelle Regioni del Sud, già piagate dalla cronica mancanza di medici, infermieri, operatori, o in quelle Regioni oppresse da Piani di Rientro sanitario, come denunciano i portavoce M5S regionali e parlamentari impegnati in questa battaglia.
La sanità del Paese è ormai in mano alla ragioneria, che taglia senza pietà col solo scopo di risparmiare distruggendo, e ai media che spacciano per meravigliose e modernissime riforme quelli che sono in realtà attentati alla salute degli italiani.
L’anno prossimo, poi, gli stessi media dedicheranno ore di trasmissione e lunghi editoriali per domandarsi come mai aumenti la mortalità in Italia. La risposta è scontata, e già da un pezzo.