Enel, assurda la proposta di nomina di Mazzei

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Roma, 11 maggio 2016 – «Il suo nome venne fatto durante l’inchiesta sulla cosiddetta loggia P4, oggi è tra i candidati al Collegio sindacale dell’Enel. Un’assurdità aggravata dal fatto che la candidatura è stata fatta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze».
È quanto afferma il deputato del Movimento 5 Stelle, Andrea Vallascas, che in un’interrogazione al Ministero dell’Economia e della Finanze chiede spiegazioni della candidatura di Roberto Mazzei, già presidente dell’Istituto Poligrafico dello Stato, al collegio sindacale dell’Enel.
«Il prossimo 26 maggio – spiega Vallascas – si riunirà l’assemblea dell’Enel per eleggere il nuovo Collegio sindacale. In vista del rinnovo dell’organismo, la scorsa settimana sono state presentate le candidature suddivise in due liste, una presentata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, titolare del 23,585% circa del capitale sociale, e l’atra, da un raggruppamento di 16 società di gestione del risparmio e altri investitori istituzionali, titolari complessivamente del 2,156% del capitale sociale. Nella prima, quella del Ministero, è presente Roberto Mazzei»
«Il nome di Roberto Mazzei – prosegue il parlamentare – è emerso nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta “P4” nella quale era indagato Luigi Bisignani. In particolare, quest’ultimo avrebbe dichiarato ai magistrati di aver segnalato Mazzei all’allora ministro Giulio Tremonti per fargli ottenere la nomina di presidente dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato».
«Nell’ordinamento italiano – aggiunge Vallascas – il collegio sindacale è un organo di vigilanza che dovrebbe esercitare un controllo di legalità con una costante verifica del rispetto delle norme e dello statuto societario. Di conseguenza i componenti del collegio hanno responsabilità di grande rilievo che richiederebbero, oltre a specifiche competenze tecnico professionali, anche profili di specchiata moralità;
«Si tratta di presupposti – conclude – che dovrebbero acquisire carattere di priorità soprattutto quando la designazione proviene da istituzioni dello Stato, come un Ministero».