Isee: la “toppa” del governo sull’Isee è peggio del buco

isee.jpg

Presentata un’interrogazione al ministro del lavoro per chiedere conto dell’emendamento contenuto nel Decreto Scuola, a rischio incostituzionalità

ROMA, 17 maggio 2016 – “L’inserimento dell’emendamento del Governo nel ‘Decreto scuola’ non solo risulta peggiorativo rispetto alla norma attuale, bocciata dal Tar e dal Consiglio di Stato che hanno dichiarato illegittimo il computo delle provvidenze economiche a favore delle persone con disabilità all’interno dell’ISEE, ma rischia anche di rivelarsi incostituzionale a causa della disomogeneità del suo contenuto rispetto a quello del resto del provvedimento. Per questo abbiamo presentato un’interrogazione alla Camera, a prima firma Giulia Di Vita, con la quale chiediamo al ministro del lavoro di fare chiarezza rispetto alle evidenti falle rilevate”.

Lo affermano i deputati M5s in commissione Affari Sociali.

“In sede di discussione del decreto Scuola, il Governo ha presentato un emendamento che investe la questione ISEE, con l’intento di modificare il passaggio del Salva Italia, varato dal Governo Monti nel 2013, sul Regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’Isee, fatto proprio dai governi Letta e Renzi e bocciato prima dal Tar e successivamente dal Consiglio di Stato.

In primis facciamo rilevare come l’emendamento in questione non risponda agli impegni che il governo deve assumere rispetto all’Isee – ptevisti da sentenze del tar, del Consiglio di Stato e da mozioni parlamentari approvate alla camera – ma l’Indicatore ne uscirebbe profondamente ridisegnato. In peggio.

Viene prevista anzitutto una successiva revisione del DPCM 159/2013 senza che tuttavia venga indicata alcuna scadenza o termine. Inoltre vengono escluse dal computo dell’ISR (indicatore del reddito) tutte le provvidenze assistenziali o previdenziali anche indennitarie che siano esenti da Irpef. Tale esclusione vale solo per le provvidenze assistenziali connesse alla disabilità, ma continuano a essere conteggiati altri trasferimenti monetari, come ad esempio quelli sulle borse di studio, per il sostegno ai nuclei familiari, per l’inclusione, per il contrasto alla povertà, per l’alloggio o ad integrazione del reddito familiare.

Infine facciamo rilevare come la Corte Costituzionale abbia più volte ribadito l’esistenza dell’obbligo costituzionale di omogeneità del contenuto sia del decreto-legge, sia della relativa legge di conversione. Ora l’emendamento presentato sull’Isee di omogeneo con il resto del Decreto Scuola non sembra avere nulla.

Insomma, il governo è obbligato a mettere una toppa ma continua a cercare di fare il furbo, avendo come primo obiettivo quello di fare cassa e non di tutelare le fasce di popolazione più deboli e bisognose”.