Salute: carni imbottite di antibiotici, vediamoci chiaro

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Presentata un’interrogazione al ministero della Salute a prima firma Silvia Giordano: chiesto l’avvio di un’indagine e l’introduzione della ricetta elettronica per la tracciabilità dei farmaci veterinari . Dopo le immagini diffuse dalla trasmissione Report, chiesta ispezione in allevamento dell’azienda Amadori.

ROMA, 9 giugno 2016 – “La diffusione di batteri resistenti a qualunque farmaco è un rischio potenzialmente enorme, troppo grande per non provvedere immediatamente ad avviare tutti gli studi e gli accertamenti necessari. Per questo chiediamo al ministro Lorenzin quali misure intenda adottare al fine di ridurre la presenza di antibiotici negli alimenti e se intenda sia introdurre l’obbligo della ricetta elettronica, allo scopo di tracciare i farmaci veterinari, sia avviare un’indagine sulla diffusione dei batteri resistenti agli antibiotici in Italia”.

Lo affermano i deputati M5S in commissione Affari Sociali nell’interrogazione rivolta al ministero della Salute, a prima firma Silvia Giordano.

“Questo nostro atto prende principalmente spunto dalla puntata della trasmissione Report, andata in onda lo scorso 29 maggio. sui batteri resistenti agli antibiotici. Nel corso dell’inchiesta sono state mostrate le condizioni di vita degli animali allevati all’intero dello stabilimento emiliano del produttore di carni Amadori, costretti in condizioni igienico sanitarie inaccettabili. Per questa ragione chiediamo anche al ministero di avviare un’ispezione ministeriale a partire da tale stabilimento.

Più in generale negli allevamenti intensivi è molto diffuso l’uso di antibiotici somministrati agli animali, al fine di sopperire alle condizioni igieniche precarie e alle infezioni causate dal sovraffollamento. Secondo i dati forniti da Report, in Italia, sono allevati intensivamente 30 milioni di animali, per un consumo totale di 1300 tonnellate di antibiotici;

il sovradosaggio e la diffusione degli antibiotici negli allevamenti intensivi sembra stia causando la formazione di batteri sempre più pericolosi e aggressivi, resistenti a tutti i farmaci esistenti. A tal proposito l’Unione Europea ha commissionato uno studio sugli intestini degli avicoli al macello provenienti da allevamenti intensivi e sono state riscontrate preoccupanti percentuali di batteri resistenti ai farmaci. Inoltre, si stanno già manifestando i primi casi di batteri resistenti agli antibiotici e ai medicinali di ultima generazione.

Di fronte a questo rischio riteniamo necessario mettere in campo tutte le misure di controllo necessarie e, nell’interrogazione, chiediamo anche al ministro di indicare quali provvedimenti intenda adottare, in coordinamento con l’Istituto superiore di sanità, al fine di migliorare le tutele per la sicurezza e per la salute dei consumatori e degli animali stessi”.