Versalis, l’Italia non può rischiare di uscire dalla chimica verde
Roma, 22 giugno 2016 – «Un tentativo di cessione che non ci ha mai convinto perché orientato chiaramente a fare cassa, anche a costo di fare uscire l’Italia da un settore strategico dalle grandi potenzialità come la chimica verde. Il fallimento della trattativa è in parte anche frutto della pressione esercitata dal Movimento 5 Stelle che in più circostanze ha ribadito la necessità che il controllo su impianti, competenze e brevetti restasse nel nostro paese».
È il commento di Andrea Vallascas, capogruppo del M5S in commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, alla notizia dell’interruzione delle trattative tra Eni e il fondo americano SK Capital per la cessione di una quota di maggioranza delle azioni di Versalis S.p.A.
«Da subito avevamo espresso delle perplessità su questa cessione – spiega Vallascas – e ci siamo anche attivati per scongiurare quello che per noi rappresenterebbe la fine dell’esperienza della chimica verde nel nostro Paese. Ricordo la partecipazione del portavoce M5S Davide Crippa all’assemblea dell’Eni, nel corso della quale abbiamo espresso le oggettive difficoltà a comprendere la ratio di un’operazione di cessione avviata proprio in un momento in cui Versalis stava ottenendo risultati storici».
«Per noi – prosegue – la chimica verde è un settore che deve restare nel pieno controllo italiano, per garantire lo sviluppo dei progetti avviati, così come deve restare italiano il patrimonio di conoscenze e brevetti che rischia di andare perso con le cessioni societarie all’estero».
«Purtroppo – conclude Vallascas – se Eni non crede nella chimica verde e considera Versalis solo un mezzo per acquisire nuova liquidità, il Governo continua a dimostrare scarsa lungimiranza sulle opportunità e sulle potenzialità del settore».