La nomina di Toschi al vertice GdF è inopportuna. Cosa dice Padoan? (Question Time)

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Padoan non può fare finta di nulla. La nomina del generale Toschi al vertice della Guardia di finanza va riconsiderata. Ci sono forti motivazioni che ne delineano l’inopportunità e che possono quantomeno arrecare disdoro al Corpo.
Oggi il M5S, con i portavoce Giulia Grillo e Daniele Pesco, interrogano in aula il ministro dell’Economia sui guai giudiziari del fratello di Toschi, Andrea, che avrebbe anche sfruttato il nome del militare per i propri affari e traffici.
Andrea Toschi è stato arrestato nel maggio 2014 e oggi è a processo con Aldo Magnoni e altri per il caso Sopaf. L’imputazione riguarda l’associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, truffa aggravata, appropriazione indebita. Reati che hanno direttamente a che vedere con le prerogative investigative della Guardia di finanza.
Come se non bastasse, sembra che il fratello minore del generale usasse il nome del congiunto per spianarsi la strada. Inoltre, la Gdf avrà a breve pure il compito di sorvegliare e verificare la documentazione relativa agli investimenti finanziari e ai processi organizzativi relativi a tutte le Casse di Previdenza. Un elemento che aggrava la situazione, se si considera che lo scandalo Sopaf riguarda in particolare gli istituti previdenziali dei medici e dei giornalisti, Enpam e Inpgi.
Una nomina di questo genere, a quanto pare non gradita nemmeno dal presidente della Repubblica, lede la terzietà e l’imparzialità che un’istituzione così importante deve avere. I cittadini hanno bisogno di sentirsi tutelati, anche dal punto di vista fiscale, da uno Stato la cui immagine viene messa in cattiva luce da un governo che troppo spesso dà l’impressione di essere complice dei furbi e spietato con i normali contribuenti.