Renzi in UE: M5S dice NO alle sanzioni alla Russia, NO agli accordi con la Turchia

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Oggi Renzi si è presentato alla Camera dei Deputati per riferire in vista del Consiglio Ue del 28-29 giugno. Come sempre, ha millantato sfracelli a Bruxelles: chiederà 15 miliardi per la legge di stabilità, meno burocrazia, più attenzione al sociale, e persino meno austerity.
Viste le sue bellicose intenzioni, il MoVimento 5 Stelle ha approfittato per presentare una risoluzione: chiediamo al premier, già che ci sta, di battere i pugni sul tavolo anche per porre fine alle disastrose ed inutili sanzioni alla Federazione Russa e avviare una collaborazione con Mosca per la prevenzione e il contrasto al terrorismo.
Finora il Governo Renzi ha continuato a fare orecchie da mercante sulle nostre proposte per riconoscere il ruolo strategico della Russia nella lotta al terrore, mettendo a rischio l’incolumità dei cittadini e gli interessi delle nostre imprese, quelle colpite più duramente da una politica di sanzioni che vede vittime imprenditori ed aziende italiane.
Per garantire la sicurezza internazionale il M5S chiede inoltre che l’Italia si opponga alla proposta di liberalizzazione dei visti per i cittadini di Georgia, Kosovo, Ucraina e Turchia, come recentemente proposto dalla Commissione europea, fino alla completa risoluzione dei problemi legati ai diritti umani, allo stato di diritto e di legalità e al controllo del territorio e delle frontiere. Ricordiamo infatti che l’Unione Europea ha un accordo per gestire la crisi migratoria proprio con la Turchia, che, oltre a non garantire la libertà di stampa e di opinione, ha una posizione poco chiara nei confronti del terrorismo internazionale e del problema dei foreign fighters. Per evitare che la Turchia diventi la scorciatoia dei terroristi verso il territorio dell’Unione europea, chiediamo che sia avviata una missione Ue per monitorare la frontiera turco/siriana ed assicurare che effettivamente non vi sia il passaggio di questi combattenti.
Noi crediamo che la gestione della crisi migratoria e delle frontiere esterne dell’Ue non può passare per l’accordo con un paese, come la Turchia, dal discutibile sistema democratico. Bisogna risolvere il problema alla radice: rivedere l’accordo di Dublino III eliminando il principio dello Stato di primo approdo, non alimentare le aree di crisi che generano i flussi migratori e redistribuire le quote di migranti e le richieste d’asilo.
La risoluzione M5S, inoltre, chiede l’eliminazione della clausola ISDS e la corte arbitrale dal testo del TTIP (quella che permette alle multinazionali di fare causa agli Stati), e poi la revisione complessiva del sistema fiscale a livello europeo per le società operanti su internet.
Potete scaricare la risoluzione da QUI.