Cyberbullismo: una buona legge rovinata dal governo

cyberbullismo.jpgROMA, 12 settembre 2016 – “La proposta di legge al vaglio della Camera parte da un principio giusto e sacrosanto: tutelare i minori dagli episodi sempre più frequenti e gravi di bullismo e di cyberbullismo, che ne mettono in serio pericolo la loro incolumità psichica e fisica fino a portarli anche al rischio del suicidio. L’intervento però deve essere principalmente rivolto ad azioni educative e formative lasciando, come estrema ratio, le sanzioni più gravi. Dopo il via libera all’unanimità dato al provvedimento dal Senato però, il testo uscito dalle commissioni alla Camera è stato trasformato, come spesso succede, in tutt’altro: ora sono infatti previste disposizioni contro il libero pensiero in rete – che vanno oltre le tutele già previste dalle leggi civili e penali – e tutele attivabili non solo dai minori, ma da tutti i soggetti. In questo modo, tra l’altro, il provvedimento diventa insostenibile anche dal punto di vista delle risorse, considerate le migliaia di richieste di oscuramento che perverranno al Garante per la privacy”.

Lo affermano i deputati M5S in commissione Affari Sociali e Giustizia.

“Il M5S ha proposto emendamenti per riportare la norma ai principi originari con i quali era stata concepita la Pdl, recependo appelli e critiche di tecnici, giuristi e dei familiari delle vittime. Emendamenti il cui intento primario è quello di rafforzare un’azione di prevenzione, educazione, sensibilizzazione e informazione, recupero e tutela dei minori sia nella posizione di vittime, sia di responsabili degli illeciti, facendo leva su di un’efficace integrazione scuola, famiglia e territorio. Se il testo, ora politicamente e tecnicamente inaccettabile, non vedrà l’approvazione di questi miglioramenti e il ritorno alla ratio originaria della pdl, voteremo negativamente”.