Referendum: voto estero a rischio brogli? | Question Time M5S

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Il governo non è in grado di garantire il voto all’estero, che resta a grave rischio brogli.
Sono arrivate molte segnalazioni dai nostri connazionali: doppie schede, plichi non arrivati, schede non timbrate, letterine pro si di Renzi che sarebbero arrivate contemporaneamente alla scheda elettorale. Alfano e Gentiloni, oltre a bofonchiare qualche scusa o esprimere imbarazzo, sono rimasti immobili.
Nessuno, infatti, ha risposto nel merito sulla denuncia dell’ambasciatrice Cristina Ravaglia che, all’indomani delle elezioni politiche del 2013, in un documento riservato del ministero degli Esteri, scrisse che il voto all’estero è “appeso a un sistema totalmente inadeguato, se non contrario ai fondamentali principi costituzionali che sanciscono che il voto sia personale, segreto e libero. Quello per corrispondenza è soggetto a una serie di variabili e incertezze (quali l’affidamento ai sistemi postali locali, il pericolo di furti, incette, pressioni, compravendite, sostituzione del votante, ma non solo).
Ecco. Queste sono le condizioni in cui stanno votando i nostri connazionali all’estero, nella totale indifferenza, incompetenza o complicità del governo nel garantire un voto libero e segreto.