#5giornia5stelle 106° puntata, 27 gennaio 2017
Questa settimana il nostro resoconto settimanale parte dalla sentenza della Consulta che boccia l’Italicum. Vi mostriamo alcune immagini di repertorio, Vito Crimi in Senato nel gennaio del 2015 che già avvisava il PD di quanto sarebbe avvenuto due anni dopo, e poi la Boschi che nell’aprile dello stesso anno pose perfino la questione di fiducia, per conto del fu governo Renzi, su questa legge elettorale incostituzionale. Il servizio si chiude con le parole di Cecconi e Toninelli che ai giornalisti dichiarano la posizione del M5S, quella di sempre: subito al voto.
5giornia5stelle prosegue con le parole di Gianluca Castaldi al Senato, che chiede al premier Gentiloni di individuare e punire i colpevoli delle gravi inefficienze sistemiche che sono emerse in Abruzzo nelle ultime due settimane.
Ci spostiamo alla Camera dove Maria Lucia Lorefice descrive la mozione sulla farmaco resistenza approvata dalla maggioranza di Montecitorio: un primo passo cui il governo deve dare risposte urgenti.
“Era tempo che la politica si prendesse le responsabilità dei suoi atti senza attendere i tempi della magistratura” così Nino Di Matteo sul nuovo codice etico del M5S, prima di ascoltare Roberto Fico, a proposito del posto vacante in AGCOM, presagire un nuovo patto del Nazareno per trovare un nome che piaccia a Berlusconi.
Ci spostiamo in piazza di Monte Citorio con Ivan Della Valle unito alla protesta dei venditori ambulanti contro l’applicazione della direttiva UE Bolkenstein.
Spazio ancora per il Senato e gli interventi di Vito Petrocelli in merito ad una mozione urgente sul Venezuela a firma Casini che sembra cadere in quel vizio di voler “esportare la democrazia” che abbiamo già visto fallire più volte nel recente passato, e per Luigi Gaetti che dichiara il voto di astensione del M5S sulla relazione che la commissione d’inchiesta antimafia ha prodotto sul rapporto tra mafia e gioco d’azzardo.
Infine spazio per la battaglia “Stop CETA” dei portavoce del M5S in Europa guidati da Laura Agea e Rosa D’amato.
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