Un piano per uccidere il lupo, #CacciaunNO

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Era il 1971 quando il lupo, dopo aver rischiato l’estinzione in Italia, veniva finalmente inserito nella lista delle specie “particolarmente protette“. Oggi infatti chi uccide o cattura un lupo, rischia l’arresto da due a otto mesi. Ancora per poco, però. Perché il Piano del Ministero dell’Ambiente prevede la possibilità di ucciderlo.

Una ‘licenza di uccidere’ che rischia di cancellare più di 45 anni di battaglie. Il ‘Piano lupo’ sarà votato giovedì prossimo, 23 febbraio, in Conferenza Stato-Regioni dal Ministro dell’Ambiente, Galletti, e dai presidenti delle Regioni. Sì, proprio Galletti, lo stesso che ha firmato lo Sblocca Italia della cementificazione selvaggia, del via libera agli inceneritori, delle trivelle nei nostri mari. Che credibilità può avere uno del genere? Si direbbe quasi che un Piano ‘ammazza lupo’ da parte sua, che di fatto legittima il bracconaggio, fosse del tutto prevedibile.

Il Piano del Pd e del Governo per uccidere il Lupo è illegittimo. Almeno per due motivi:

1. Perché prevede la possibilità di uccidere il lupo senza aver prima realizzato una serie di passaggi preliminari, e vincolanti per legge, come ad esempio il censimento dei lupi. Ad oggi, infatti, in Italia non è mai stato fatto un serio monitoraggio della specie. Come si fa a parlare di ‘abbattimenti selettivi’ se non sappiamo nemmeno con certezza quanti lupi ci sono sul nostro territorio?! Inoltre non è mai stato applicato un piano nazionale di azioni concrete in grado di consentire la convivenza tra l’uomo e il lupo, come ad esempio l’uso di recinti elettrificati o di cani pastore, in grado di fornire agli allevatori strumenti utili a proteggere le loro greggi da eventuali attacchi del lupo, o altri predatori, evitando così il conflitto.

Senza questi passaggi, l’Italia rischia una nuova procedura d’infrazione europea che potrebbe portare, ancora una volta, ad uno spreco dei soldi di cittadini per centinaia di milioni di euro!

2. Il “Piano lupo” è stato realizzato con fondi pubblici, senza alcun bando, ma, come denunciato più volte dal M5S in Parlamento, è stato dato in affido diretto dal Ministero dell’Ambiente ad una onlus, l’Unione zoologica italiana, che ha fatto il lavoro che, in base a quanto previsto da un decreto del Presidente della Repubblica, doveva essere invece realizzato dall’ISPRA, in quanto braccio tecnico scientifico ed operativo del Ministero dell’Ambiente.

Tutte cose mai realizzate sul territorio nazionale e che il Pd e questo Governo non intendono realizzare, come dimostra il piano lupo del ministro Galletti.

Infine, il vero paradosso del ‘Piano lupo’, è che permette di uccidere i lupi anche se dovrebbe essere finalizzato a proteggerli!

ll Movimento 5 Stelle dice NO alla licenza di uccidere il lupo! Fermiamo insieme questa strage senza precedenti che attacca la biodiversità del nostro territorio, già martoriato da bracconaggio, cementificazione, trivellazioni, discariche abusive, commercio illegale di fauna selvatica. Il 23 febbraio, fatevi sentire. Tutti insieme possiamo fare la differenza!

Potete mandare una mail al ministro dell’Ambiente, Galletti, e al presidente della vostra Regione utilizzando il form seguente.

Sostenete e diffondete la battaglia per salvare il lupo!



















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