TRIVELLE, M5S: SERVE CHIAREZZA SU REALE PAGAMENTO CANONI CONCESSORI AUMENTATI. NESSUN FAVORE AI GIGANTI DELLE FOSSILI

Roma, 14 mag – “La risposta ricevuta oggi dai Ministeri dell’Economia e della Transizione ecologica sulla riscossione dei canoni concessori aumentati per le trivelle desta enorme preoccupazione: se da una parte conferma l’utilità della nostra norma che nel 2018 ne ha incrementato di 25 volte l’ammontare, dall’altra evidenzia che non è ancora chiaro per quali ragioni alcune aziende manchino all’appello. Siamo al paradosso che il cittadino comune che tarda di poche settimane una scadenza fiscale viene sanzionato e una multinazionale petrolifera che non versa cifre milionarie rischia di farla franca?”. Così Giovanni Vianello e Alberto Zolezzi, deputati del MoVimento 5 Stelle nelle commissioni Ambiente ed Ecomafie, a margine della discussione in Aula dell’interpellanza sul pagamento dei canoni concessori aumentati dovuti dalle società petrolifere e del gas.

“Rispondendo all’interpellanza a prima firma del nostro capogruppo Davide Crippa, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha confermato gli effetti positivi prodotti dalla norma con cui abbiamo aumentato i canoni prima irrisori: tra questi, una riperimetrazione più restrittiva della superficie di terra e di mare soggetta a trivellazioni. Ora però è necessario approfondire il dettaglio dei dati rilevati e chiarire quali siano le imprese che non hanno pagato i canoni, oppure se ci sia stato solo un difetto di comunicazione con gli uffici. Continueremo a vigilare su questo aspetto, perché è grave che il Mef non sappia darci oggi una risposta precisa. Nel caso queste aziende non abbiamo pagato il dovuto, le concessioni devono essere subito revocate. E vogliamo che sia anche chiarito come mai nel 2019 le somme versate siano state così esigue: poco più di 2 milioni di euro rispetto ai 32 del 2020”.