Stipendi RAI: Presidente Maggioni, può anche mollare la poltrona

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Abbassare il tetto agli stipendi dei dipendenti Rai è sempre stata una delle battaglie del MoVimento 5 Stelle: lo abbiamo fatto con le nostre proposte in Parlamento, con i pareri in commissione di Vigilanza Rai e con le interrogazioni parlamentari sui casi Vespa e Fazio.
E finalmente, nei giorni scorsi il consiglio di amministrazione della Rai si è dovuto adeguare: taglierà tutti compensi sopra i 240mila euro.
Oggi però la presidente RAI Monica Maggioni si è lamentata pubblicamente, in una lettera al direttore del Corriere della Sera. L’ex inviata Rai ha sfoderato tutto lo scontato repertorio di moda ultimamente: “il dibattito sulla Rai mi sembra perfettamente inserirsi nell’epoca della post verità”,”stiamo assistendo a un dibattito che sconta una evidente deriva populista che rischia di minare il valore del Servizio pubblico”.
Post verità, populisti, eccetera eccetera: parole vuote che dimostrano, ancora una volta, come Monica Maggioni non sia all’altezza del ruolo affidatole da Pd e Forza Italia, ovvero presiedere l’azienda del servizio pubblico radiotelevisivo.
Compito del presidente Rai, infatti, non è quello di fare le leggi ma di far funzionare l’azienda, senza fantasticare tesi politiche o propagandistiche. Se crede di non poter lavorare in un’azienda dove c’è un tetto agli stipendi di 240mila euro si dimetta, nessuno sentirà la sua mancanza, a parte l’asse Lotti-Renzi-Romani-Gasparri che ha deciso di darle quella poltrona.
Quella del tetto agli stipendi è un’opportunità che ha il servizio pubblico, va presa come tale. Una vetrina prestigiosa e stipendi comunque generosi possono permettere di fare prodotti di qualità, sia nell’informazione che nell’intrattenimento, in modo creativo e innovativo. E sarebbe ora, visto che i cittadini pagano anche il canone nella bolletta elettrica.
Ma la neolingua sfoggiata dalla presidente fa anche destare un sospetto: la Maggioni ha forse l’obiettivo di “buttarsi in politica”, una volta concluso il suo percorso in Rai? Chissà. Intanto, la Rai dovrebbe porsi ben altri obiettivi: ad esempio, servono regole molto più rigide sul conflitto d’interessi, visto che a viale Mazzini i veri potenti sono i super manager che hanno fra i loro clienti la maggior parte dei soliti vip che imperversano fra tv pubblica e privata.