Rivelazione choc da maresciallo Finanza: uranio in Italia già dal 1994

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La rivelazione è arrivata durante un’audizione alla Commissione Parlamentare Uranio Impoverito, con le parole del maresciallo in pensione Giuseppe Carofiglio, ex addetto all’armeria della X legione della Guardia di Finanza.
I cittadini italiani hanno così appreso, ufficialmente, che nel 1994 in Italia erano presenti oltre 20 casse di munizioni all’uranio impoverito, di cui il maresciallo è stato testimone oculare. Per la prima volta viene rivelato ciò che per anni in tanti, tacciati di complottismo, hanno sostenuto: l’uranio impoverito in Italia c’era eccome.
Il M5S, come sempre, vuole andare fino in fondo. Chiediamo l’immediato intervento delle autorità giudiziarie competenti e lo ribadiremo al presidente Scanu: è più che mai importante agire subito, affinché eventuali prove, anche documentali, che persistano nei depositi di Pozzuoli e presumibilmente di La Spezia non vengano inquinate e si possa ulteriormente acquisire quante più notizie ed informazioni su quanto dichiarato dal maresciallo Carofiglio.
Vogliamo anche sapere se la Breda, azienda italiana, ha prodotto tali proiettili, dove sono stati eventualmente prodotti, e con quale destinazione. Soprattutto: come faceva ad avere uranio impoverito, che si ricava dallo scarto di centrali nucleari? Chi gliel’ha venduto, chi ha autorizzato l’acquisto?
Se tutto ciò che il maresciallo afferma troverà ulteriori riscontri, sarà necessario riportare indietro di 20 anni anche le eventuali responsabilità politiche e militari di tutti quegli esponenti che hanno sempre negato la presenza di tali munizionamenti “pesanti” in Italia.
E si tratta di nomi, anch’essi, piuttosto pesanti.
Giulia Grillo e Gianluca Rizzo, M5S Commissione Parlamentare Uranio Impoverito