Sicilia in fiamme: chiare le responsabilità di Crocetta

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L’isola va in fumo. E dall’audizione del presidente Rosario Crocetta in Commissione Ambiente del Senato è emerso chiaramente che la Regione siciliana non ha ottemperato a nulla di quanto previsto dalla normativa vigente. Il piano regionale di programmazione e prevenzione sugli incendi boschivi, che dovrebbe essere redatto annualmente allo scopo di coordinare uomini e mezzi, risulta essere fermo al 2015, e prima di fine anno non verrà approvato, per stessa ammissione da parte del dirigente regionale responsabile dell’Antincendio Boschivo del Comando del Corpo forestale siciliano. Quindi, probabilmente, da 2 anni la Regione non fa adeguata prevenzione.
Non esistono neanche le convenzioni di prevenzione e spegnimento con i Vigili del Fuoco perché la regione non ha ritenuto importante sottoscriverle. A seguito della nostra richiesta, ci hanno risposto con zero dati sui mezzi regionali, e sul perché risultino fermi. E non si comprende nemmeno il perché la Regione non abbia ancora bandito la gara per la manutenzione.
Eppure le competenze della Regione siciliana in materia sono ben chiare, e risultano dalla legge 353 del 2000, che il presidente in audizione ha mostrato evidentemente di non conoscere. Il Presidente della Regione Crocetta ha mostrato tutta la sua inadeguatezza, addossando le responsabilità degli incendi che hanno devastato la Sicilia ai Vigili del Fuoco, Protezione Civile e al Governo del suo stesso partito.
Ma se il Governo del Pd è responsabile di aver lasciato bruciare la Sicilia, perché Crocetta non si dimette?
Vilma Moronese