Legalizzazione cannabis: il PD è peggio di Giovanardi

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Come volevasi dimostrare. Il Partito Democratico ci ha ormai abituato a roboanti proclami di “cambiamento” che poi vengono puntualmente disattesi, e oggi non si è smentito, affossando definitivamente la legge per la legalizzazione della cannabis.
Una legge di buon senso, voluta da tante forze politiche trasversali che si sono impegnate per mesi all’interno di un intergruppo ad hoc, a riprova della volontà iniziale di dare una svolta sul tema. Invece no, alla fine il Pd ha gettato tutto alle ortiche, tirandosi indietro e votando contro la proposta del primo firmatario Giachetti. Primo firmatario di cui denunceremo la scomparsa a “Chi l’ha visto?”, vista la sua totale assenza dal dibattito. Chissà quanto ci teneva, a questa legge.
Insomma, il PD si ritrova ora nel solco del peggior Giovanardi.
Il testo base che è stato votato oggi prevede solo la cannabis ad uso terapeutico: tanta fatica per nulla, dato che per un simile provvedimento il Ministro Lorenzin potrebbe agire in autonomia. Inoltre l’uso terapeutico è già presente anche nell’altro testo base, escludendo a priori coltivazione personale e commercializzazione sotto controllo dello Stato. Una scelta non solo contraria alle indicazioni fornite da illustri magistrati come il procuratore Antimafia Roberti, ma che non incide assolutamente sulla volontà, ribadita da più parti, di colpire il traffico di stupefacenti in mano alle mafie.
Le quali, sentitamente, ringraziano.
Deputati M5S Commissione Giustizia