Femminicidio: giustizia per Marianna Manduca, ma su violenze domestiche risposte insufficienti

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ROMA, 29 settembre – “Ennesimo femminicidio, ennesima sottovalutazione della violenza domestica sulle donne. Il 3 ottobre 2007 Marianna viene uccisa dal marito con sei coltellate al petto, dopo un lungo calvario di soprusi e violenze. Le continue minacce di morte avevano spinto la donna a sporgere ben 12 denunce contro l’uomo. Dopo averlo lasciato, questo diventa anche affidatario dei figli, motivo per cui la donna intenta una causa, ma a pochi giorni dall’udienza viene uccisa.”In poche parole: una donna denuncia il marito dodici volte, nessuno si muove, non c’e’ un allontanamento effettivo, affidano i figli all’uomo, la donna viene ammazzata a coltellate”.

Cosi’ la deputata del MoVimento 5 Stelle Maria Edera Spadoni, prima firmataria dell’interpellanza urgente discussa oggi a Montecitorio.

“La solita lite familiare, la normale quotidianità di una coppia un po’ burrascosa? Questa volta pero’ e’ stata riconosciuta l’imperizia dei magistrati che avevano sottovalutato il caso e per questo la procura di Caltagirone e’ stata condannata: la Presidenza del Consiglio dovrà risarcire i figli della donna con oltre 300 mila euro per danno patrimoniale. Ma, senza alcuna vergogna, la stessa Presidenza ha impugnato la sentenza e per questo stamattina ho chiesto chiarimenti urgenti in Aula. Sarebbe un precedente grave e soprattutto in contraddizione con le politiche della sottosegretaria Boschi alla Pari opportunita’.

Stamattina, però, il Vice Ministro Morando, come rappresentante del Governo, ci ha dato un’ottima notizia dichiarando che sono state avviate le procedure per l’esecuzione della sentenza di primo grado. Sul caso quindi possiamo dirci soddisfatti, ma il mio gruppo parlamentare ed io continueremo a tenere alta l’attenzione sul tema, monitorando costantemente l’operato del Governo” continua la parlamentare. “Sarebbe il caso, come chiesto più e più volte, che la sottosegretaria Boschi venisse a riferire in Aula sul nuovo Piano nazionale antiviolenza sulle donne. Anche a livello internazionale l’Italia e’ stata criticata: moltissime misure mai applicate, nessun Ministero ad hoc, tanti buoni propositi ma fatti insufficienti”.