Ambiente: il governo fa 300 milioni di passi indietro

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Con questa legge di bilancio il governo fa 3 milioni e mezzo di passi indietro sul clima, 2 milioni e mezzo di passi indietro sulle aree marine, 300 milioni di passi indietro sull’energia. È un balzo indietro dell’Italia che rinnega tutti gli impegni internazionali che il governo a guida PD ha orgogliosamente sottoscritto, ma nei fatti senza alcuna attuazione, a partire dagli accordi che riguardano il cambiamento climatico.
In particolare si sottraggono 3,5 mln al fondo di attuazione degli accordi di Kyoto sul clima, si sottraggono 2,5 mln alla salvaguardia della biodiversità e delle aree marine protette, e niente viene fatto a livello fiscale per disincentivare le produzioni ad alta intensità di emissioni climalteranti. Intanto la temperatura del pianeta viaggia ad un’anomalia ormai prossima a +1°C e il governo a trazione PD sta a guardare.
Si tolgono importanti risorse per l’ecobonus sull’efficienza energetica degli edifici, ovvero 300 milioni, in favore di un bonus per le aree verdi private. Viene introdotto un altro bonus per gli interventi, ivi compresi quelli antisismici, senza contestualmente imporre il fascicolo del fabbricato, unico strumento per una corretta programmazione dei lavori energetici e statici negli edifici, anche in quelli scolastici.
Per la bonifica dei siti con presenza di rifiuti nucleari si stanziano soltanto cinque milioni l’anno, insufficienti anche per un solo sito, e tutto ciò senza alcuna programmazione o priorità di interventi. Nessun intervento in materia di economia circolare, disincentivo alla combustione dei rifiuti, penalizzazione del conferimento in discarica e sostegno alle rinnovabili.
Nessun incentivo a sostegno del riciclo e per avviarci davvero verso un’economia circolare. Per sostenerla sarebbe invece opportuno inserire una tassa speciale, maggiorata, per il conferimento in discarica dei rifiuti. Nessuno sblocco del turn over per le agenzie ambientali cui sono state aggiunte solo competenze, e niente in termini di mezzi strumenti e finanze.
Infine, per contenere il consumo di suolo, sarebbe opportuno valorizzare proposte come quella di destinare i proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni per la realizzazione di aree verdi pubbliche, riqualificazione del paesaggio e contenimento del rischio idrogeologico.
Senatori commissione Ambiente