Sanità: Su fecondazione eterologa passo di civiltà

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Con l’adeguamento dell’Italia alla normativa europea sulla procreazione medicalmente assistita, il nostro Paese compie un importante passo di civiltà, andando incontro ai tanti aspiranti genitori che finora hanno dovuto rinunciare ad avere figli per una inadempienza del legislatore. Finora, infatti, la direttiva 2012/39/UE non era stata recepita in modo completo a causa del divieto di procreazione eterologa stabilito dalla legge 40/2004: questo, tra l’altro, ha causato l’apertura di una procedura d’infrazione da parte dell’Europa nei confronti dell’Italia. Ora, con l’Atto del Governo n.90, siamo pronti ad attuare la direttiva europea in modo completo.
Finalmente chiudiamo un capitolo ancora aperto della procreazione medicalmente assistita uniformando la normativa in materia di donazione di cellule e tessuti umani. Proprio ieri la commissione Affari sociali ha dato parere favorevole al testo dello schema di DpR, recependo anche le raccomandazioni del Consiglio di Stato sul tema, introducendo, ad esempio, un limite di età per i donatori: tra 18 anni e 40 anni per l’uomo, tra 20 anni e 35 anni per la donna.
Un risultato importante che si aspettava da tempo, e che siamo orgogliosi di consegnare a tutti cittadini.