Sanità Mautone (M5s) lancia due ddl per promuovere allattamento al seno

allattamento-copertina-1170x780.jpgIstituire il 5 ottobre Giornata nazionale per la promozione dell’allattamento al seno, all’interno della settimana mondiale per l’allattamento materno (SAM) dal primo al 7 ottobre di ogni anno, e raddoppiare, per i primi sei mesi di vita del bambino, la durata del periodo di riposo della mamma stabilendo riposi orari per allattamento di quattro ore, anziché di due, come si prevede oggi. E’ questa la ricetta, contenuta in due disegni di legge, del senatore del MoVimento 5 Stelle, Raffaele Mautone, componente della Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama, per promuovere l’allattamento al seno. I provvedimenti sono stati presentati oggi, durante la conferenza stampa “Allattamento al seno, un gesto naturale da promuovere. Dal Parlamento arriva un aiuto per le mamme”, in Sala Caduti di Nassirya al Senato, con il presidente della Sip Alberto Villani, il vicepresidente nazionale Fimp Antonio D’Avino, il vicepresidente della Sip Campania Raffaele Maiello e il vice ministro della Salute Pierpaolo Sileri.
“Da pediatra – ha spiegato Mautone – la mia azione politica è sempre stata rivolta al benessere dei bambini e delle mamme. Il mio obiettivo è creare una cooperazione costante tra società scientifiche, istituzioni e pediatri per rispondere a tutte le richieste dei cittadini e, nello specifico, dei neogenitori. Il latte materno è unico nel suo genere. Sappiamo che riduce il rischio di mortalità per malattie infettive, riduce l’allergia al latte vaccino, il rischio di obesità, di ipertensione e di ipercolesterolemia in età adulta. Per questo bisogna agire su due fronti: promuovere l’importanza di allattare al seno, laddove non vi sono patologie che lo impediscono, e aiutare le mamme a poterlo fare. Gli ultimi risultati del ‘Sistema di sorveglianza sui determinanti di salute nella prima infanzia’, coordinato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) ci dicono che sono ancora pochi i bimbi allattati in modo esclusivo per il tempo raccomandato dall’Oms. Insomma, bisogna intervenire, sicuramente attraverso misure di promozione, ma anche aiutando chi vorrebbe farlo ma, per ragioni lavorative, non riesce a farlo”.